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Chiusi
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Chiusi - Stemma
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Chiusi
Sito del turismo
Sito istituzionale

Chiusi è una città della Valdichiana, in Toscana.

Da sapere[modifica]

La tradizione vuole che l'insediamento originario sia sorto da una visita di San Francesco nel 1212.

Cenni geografici[modifica]

È situata su un colle nel sud della provincia di Siena, ai confini con l'Umbria nella Val di Chiana senese.


Cenni storici[modifica]

Lars Porsenna

Le prime testimonianze archeologiche consistenti fanno risalire il primo insediamento nella zona all'Età del ferro, con ricchi corredi funerari a partire dall'VIII secolo a.C.: è la città etrusca di Clevsi, diventata poi la latina Clusium (Klysion, Κλύσιον in greco antico). È stata una delle dodici città della confederazione etrusca. È definita la città di Porsenna, in onore al lucumone etrusco che vi regnò nel VI secolo a.C.

Nel 391 a.C. fu assediata dai Galli, che la portarono al declino come centro etrusco. In seguito divenne una provincia romana e nell'89 a.C. alla sua popolazione fu data la cittadinanza romana. Nel Medioevo la città declinò, in parte a causa del suo sostegno a Siena nelle sue battaglie contro Firenze.

Oggi, è una città fiorente, con comunicazioni eccellenti.



Come orientarsi[modifica]

La città è prevalentemente divisa tra la città antica posta su un colle e la frazione di Chiusi scalo dove sono presenti edifici moderni; le due porzioni sono unite da una strada provinciale che le collega.

Frazioni[modifica]

  • Chiusi Scalo
  • Macciano
  • Montallese
  • Querce al Pino


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Gli aeroporti più vicini a Chiusi sono:

  • Firenze: Aeroporto "Amerigo Vespucci"
  • Perugia: Aeroporto "Sant'Egidio"
  • Pisa: Aeroporto "Galileo Galilei"
  • Roma: Aeroporto "Leonardo da Vinci"

In auto[modifica]

Dall'autostrada A1 uscire a Chiusi-Chianciano Terme e seguire le indicazioni per Chiusi.

In treno[modifica]

Stazione Chiusi - Chianciano Terme
  • 43.002511.95781 Stazione di Chiusi-Chianciano Terme, Piazza Dante. Sulla linea principale Roma-Firenze-Bologna-Milano.
    La parte collinare di Chiusi (il centro) si trova a 2 km dalla stazione e, poiché alcune strade non hanno marciapiedi, è meglio prendere un autobus urbano o un taxi per arrivarci.
    Stazione di Chiusi-Chianciano Terme su Wikipedia stazione di Chiusi-Chianciano Terme (Q3969409) su Wikidata

In autobus[modifica]

Gli autobus locali e interurbani sembrano fermarsi vicino alla stazione ferroviaria (Chiusi C.T.). Si possono acquistare i biglietti dell'autobus nell'edicola all'interno della stazione ferroviaria. Le fermate degli autobus sono a sinistra delle porte della stazione di fronte alla città. Gli autobus locali arancioni si fermano vicino a quelle porte mentre gli autobus blu interurbani sono più a sinistra. Tenete presente che un autobus interurbano blu potrebbe servire la vostra fermata locale come un autobus locale arancione. Le fermate dell'autobus servono entrambe le direzioni di viaggio, quindi controllate la destinazione o chiedete conferma all'autista.

Il sito web Siena Mobilità mostra gli orari degli autobus per le tratte locali fino a Chiusi. Fate clic sulla scheda Servizio urbano Chiusi. Controllate anche la scheda Servizio extraurbano in quanto vi sono diverse rotte interurbane che servono anche Chiusi.

Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

Il servizio di bus urbani è coperto dalla società Tiemme SpA e comprende due linee che collegano Chiusi alle frazioni. Gli orari posso essere ricercati qui.

A piedi[modifica]

A meno che non si abbia intenzione di andare dal centro alla frazione scalo, la città vecchia è facilmente visitabile a piedi.

Cosa vedere[modifica]

Concattedrale di San Secondiano
  • 43.01561111.9490281 Concattedrale di San Secondiano (Duomo di Chiusi), Via Porsenna. La concattedrale, risalente al VI secolo, è la più antica di tutta la Toscana. Sebbene l'architettura sia prevalentemente romanica ha subito notevoli restauri e ristrutturazioni. Il campanile esterno è di costruzione medievale. Concattedrale di San Secondiano su Wikipedia duomo di Chiusi (Q3041409) su Wikidata
Francesco di Giorgio - Natività
  • 43.01568111.9487692 Museo diocesano della cattedrale (Museo diocesano della cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi), Piazza Duomo 7, +39 0578226490, . intero € 5, ridotto € 3 (6-14 anni) – gratuito fino a 6 anni (lug 2020), la visita comprende il Museo e il Labirinto. Mar-Dom 10:30-12:30 e 15:00-17:00. Il Museo custodisce i reperti archeologici e le opere d'arte provenienti dal territorio diocesano, databili dal II secolo al XX secolo, organizzati su tre piani e divisi in quattro sezioni. Museo diocesano della cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi su Wikipedia Museo diocesano della cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi (Q3868329) su Wikidata
Uno dei cunicoli del labirinto
  • 43.015311.94863 Labirinto di Porsenna (Vi si accede dal Museo della cattedrale, con lo stesso biglietto.), . intero € 5, ridotto € 3 (6-14 anni) – gratuito fino a 6 anni (lug 2020), la visita comprende il Museo e il Labirinto. Lun-Dom 10:45, 11:30, 12:15, 15:30 e 16:30. Il Labirinto di Porsenna è costituito da una serie di cunicoli sotterranei posti sotto l'abitato antico di Chiusi, in particolare sotto piazza del Duomo, la cattedrale e gli edifici circostanti. Il nome del labirinto deriva dalla descrizione di Plinio il vecchio (che cita Terenzio Varrone) del mausoleo di Porsenna, il leggendario sepolcro del sovrano etrusco protetto, secondo gli storici latini, da un labirinto. Più probabilmente si tratta del sistema di approvvigionamento idrico, scavato dagli etruschi in epoca arcaica, ed erroneamente definito "Labirinto di Porsenna" dagli archeologi che negli anni '20 avevano trovato le prime gallerie. Infatti gli studiosi credevano di avere trovato il mausoleo descritto da Plinio.
    Attenzione la temperatura all'interno del Labirinto è di 14 °C.
    Labirinto di Porsenna su Wikipedia Labirinto di Porsenna (Q3214569) su Wikidata
Museo archeologico nazionale
  • Attrazione principale43.01601311.9493084 Museo Nazionale Etrusco, Via Porsenna 93, +39 057820177, fax: +39 0578224452, . Intero 6 €, Ridotto 2 € (lug 2020). Con il biglietto del museo si possono anche visitare la tomba del Leone, la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. Lun-Dom 9:30-20:00. Chiusi era un importante centro etrusco e questo museo ha numerosi reperti etruschi (molte urne!), molti dei quali mostrano l'influenza greca. Un bel modo di passare venti minuti. I numerosi reperti provengono dagli scavi nella zona, in particolare gli antichissimi canopi e i tipici sarcofagi etruschi. Museo archeologico nazionale di Chiusi su Wikipedia Museo archeologico nazionale di Chiusi (Q3329484) su Wikidata
Chiesa di San Francesco
  • 43.01655611.9470565 Chiesa di San Francesco, Via Costarella S. Francesco, 4. La chiesa, sorta su una preesistente dedicata a San Michele, fondata a sua volta secondo la tradizione su un tempio etrusco, presenta il tradizionale impianto conventuale a unica navata. La facciata, in cotto e travertino, è divisa da tre arcate impostate su colonne tortili che inquadrano il portale gotico. Sul lato destro si apre un altro portale duecentesco, decorato a tortiglione, con l'architrave sorretto da mensolette scolpite. Le pareti laterali sono coronate da archetti intrecciati. Chiesa di San Francesco (Chiusi) su Wikipedia chiesa di San Francesco (Q3670037) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria Novella
Chiesa di Sant'Apollinare
  • 43.016511.9486676 Chiesa di Santa Maria Novella, piazza XX Settembre. L'origine della piccola chiesa sembra risalire all'XI secolo; il campanile è di epoca posteriore. Fu trasformata nello stato attuale nel XVII secolo. Nel 1621 vennero chiuse le navate laterali e in quella di sinistra venne ricavato un ambiente dell'attiguo Ospedale Vecchio. Dell'antica chiesa rimane l'abside e il campanile, già torre del sistema difensivo. Fu completamente restaurata nel 1902. Attualmente si presenta con un semplice prospetto coronato da tetto a capanna ed interno ad unica navata con due altari laterali e l'altare maggiore in stucco dipinto del secolo XVIII. Negli anni Ottanta vennero effettuati alcuni scavi sotto la chiesa, rinvenendo i resti di due abitazioni di epoca imperiale, con muri pseudo isodomi in grossi blocchi squadrati di travertino, sui quali era stata impostata la primitiva chiesa alto medievale. Chiesa di Santa Maria Novella (Chiusi) su Wikipedia chiesa di Santa Maria Novella (Q3673502) su Wikidata
Chiesa di Santo Stefano
  • 43.01600111.9460357 Chiesa di Sant'Apollinare, Via dei Forti. L'attuale chiesa fu ricostruita nel XVII secolo al posto di quella più antica che doveva risalire al secolo VI. Fu donata alla congregazione delle Suore Pie Venerine dalla famiglia Giulietti di Chiusi. Nell'interno c'erano fino all'ultima guerra tracce di affreschi del secolo XV. La chiesa si presenta attualmente con un semplice prospetto in cotto sormontato da timpano triangolare e tetto a capanna con piccolo campanile a vela. Chiesa di Sant'Apollinare (Chiusi) su Wikipedia chiesa di Sant'Apollinare (Q3672726) su Wikidata
  • 43.01755611.9473758 Chiesa di Santo Stefano, Via Santo Stefano. La chiesa oggi chiusa al culto, era annessa a un monastero di monache Agostiniane che nel 1785 il Granduca Pietro Leopoldo trasformò in Conservatorio per l'educazione delle fanciulle. Di origine medioevale, fu rifatta nei primi anni dell'Ottocento. Ad unica navata, presenta due altari laterali e l'altare maggiore in stucco dipinto. Chiesa di Santo Stefano (Chiusi) su Wikipedia chiesa di Santo Stefano (Q3674282) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria della Pace
  • 43.00459511.9566679 Chiesa di Santa Maria della Pace, Piazza Matteotti, 38 (Chiusi Scalo), +39057820107. La chiesa fu costruita nel 1925 in stile neogotico nei pressi dello scalo ferroviario. Il prospetto presenta un grande portale cuspidato. L'interno è ad unica grande navata con sei ampi finestroni per parte concluso da transetto e presbiterio. Chiesa di Santa Maria della Pace (Chiusi) su Wikipedia chiesa di Santa Maria della Pace (Q3673875) su Wikidata
Catacomba di Santa Caterina d'Alessandria
  • 43.01031111.94979710 Catacomba di Santa Caterina d'Alessandria, Via dei Ghibellini, +39 0578 226975, . 1 giu 16 ott 15:00-16:30, 17 ott 31 mag 11:00-16:00. Accesso da prenotare presso l'ufficio del Museo della Cattedrale di Chiusi. Di dimensioni più ridotte rispetto a quelle di Santa Mustiola è stata scoperta per caso nel 1848 nel corso di alcuni lavori nei campi. La struttura, che risale al II o al III secolo, è composta da due ipogei pagani di più antica datazione, poi sfruttati dalle comunità paleocristiane, fino al IV secolo. Le tombe, che si trovano sotto il pavimento, sono a fossa. Prende il nome da una cappella dedicata a Santa Caterina delle Ruote che sorgeva vicino. Vi si trovano numerose iscrizioni funerarie in pietra che rivelano l'origine sepolcrale pagana; interessanti gli stipiti dell'antica porta in pietra. Molto suggestivo l'ambiente, articolato in diverse parti: andito, oratorio, altare, arcosoli e ambulacri. Catacomba di Santa Caterina d'Alessandria su Wikipedia Catacomba di Santa Caterina d'Alessandria (Q3663187) su Wikidata
  • 43.00873211.94731911 Tomba di Vigna Grande, Piazzale Lumumba (a circa 1 km a sud dell'abitato, vicino alla via Cassia.). La tomba venne scoperta nel corso dell'Ottocento ed appartiene a una fase tarda della civiltà etrusca di Chiusi, databile al II secolo a.C., come la tomba del Granduca. Si compone di un'unica camera funeraria rettangolare con volta a botte. Tutt'intorno alle pareti corre una banchina sulla quale erano deposte le urne dei defunti. All'interno della tomba furono rinvenute otto urne di tipo comune inscritte appartenenti alla famiglia “Herini”. Tomba di Vigna Grande su Wikipedia Tomba di Vigna Grande (Q3531051) su Wikidata
  • 43.01002711.94999512 Tomba Galeotti (accanto la Catacomba di Santa Caterina d'Alessandria, a circa 5 km a sud dell'abitato, in località Gragnano). La tomba venne scoperta nel corso dell'Ottocento ed appartiene a una fase tarda della civiltà etrusca di Chiusi, databile al II secolo a.C., come la tomba del Granduca. Tomba Galeotti su Wikipedia tomba Galeotti (Q3531026) su Wikidata

Fuori dal centro abitato[modifica]

Il lago di Chiusi
  • 43.05614211.96549713 Lago di Chiusi. Il lago di Chiusi è un'area naturale protetta di interesse locale. Ospita numerose specie di ardeidi, come, ad esempio, la garzetta, l'airone rosso e, dal 1999, il rarissimo mignattaio. La zona è anche punto di sosta per gli uccelli migratori come il falco pescatore o il cavaliere d'Italia. Altre specie nidificanti sono lo svasso maggiore, il pendolino ed il raro basettino. Lago di Chiusi su Wikipedia lago di Chiusi (Q655536) su Wikidata
Catacomba di Santa Mustiola
  • 43.02289411.95973314 Catacomba di Santa Mustiola, Strada Provinciale 49, 36 (a nord-est di Chiusi, sulla strada per il lago di Chiusi). 1 giu 16 ott 15:00-16:30, 17 ott 31 mag 11:00-16:00. Accesso da prenotare presso l'ufficio del Museo della Cattedrale di Chiusi. Scoperta nel 1634 o, secondo altre fonti nel 1643, si fa risalire al III secolo. La catacomba è articolata in una serie di gallerie che si affacciano su due arterie principali, con le pareti segnate da iscrizioni, simboli e segni. Le tombe sono prevalentemente ad arcosolio e loculi, disposti in file verticali irregolari. Particolare è la presenza di un arcosolio polisomo, cioè destinato a contenere più corpi, coperto da tegoloni. Vi si trova il sepolcro originario di santa Mustiola, qui inumata nel 274 e poi trasferita nella Cattedrale di San Secondiano. Il suo culto è attestato dal IV secolo e sopra la sua tomba fu costruita nel V secolo una basilica poi ricostruita nel 728, e demolita nel XIX secolo.
    La cripta, con interessanti arredi arcaici, è il cuore della struttura: probabilmente era un'antica tomba di una famiglia poi divenuta cristiana; da essa si dipartono i cunicoli sostenuti da strutture di archi in mattoni. In fondo alla cripta è un altare, dietro è l'antica cattedra e a destra un'iscrizione in marmo della tomba del primo vescovo di Chiusi, Lucio Petronio Destro, che morì nel 322. L'iscrizione più antica è quella di Redenta, morta nel 290.
    Catacomba di Santa Mustiola su Wikipedia Catacomba di Santa Mustiola (Q3663188) su Wikidata
  • 43.03858311.93227815 Chiesa di San Leopoldo, Localita' Dolciano, 3. Di proprietà privata, si trova a fianco della Villa risalente agli inizi del XVIII secolo. L'edificio, in stile neoclassico della fine del secolo XVIII, presenta una caratteristica pianta circolare con volta a cupola. Sul prospetto principale si trova un portico costituito da sei colonne con capitello ionico, sormontato da un timpano arricchito da una cornice a dentelli. Sotto il portico la facciata presenta il portale architravato con fascia soprastante affrescata. Al portico si accede da una breve scalinata. Anche l'interno è affrescato; nella fascia in alto sono vari stemmi tra cui quello della famiglia Bologna che possiede il complesso dal 1861. Chiesa di San Leopoldo (Dolciano) su Wikipedia chiesa di San Leopoldo (Q3670802) su Wikidata
Chiesa di San Pietro Apostolo
  • 43.03377811.88608316 Chiesa di San Pietro Apostolo, Via Pignattaia Bassa, Macciano. Si hanno notizie della chiesa dalla fine del XIV secolo. Presenta la facciata rinforzata da contrafforti angolari, tetto a capanna e campanile a vela con due campane. L'interno, molto sviluppato in altezza, è ad unica navata, diviso in quattro campate e con quattro grandi finestre. Chiesa di San Pietro Apostolo (Macciano) su Wikipedia chiesa di San Pietro Apostolo (Q3671601) su Wikidata
Chiesa del Santissimo Nome di Maria
  • 43.01868611.90349717 Chiesa del Santissimo Nome di Maria, SP146, Querce al Pino. Nel 1586, dove sorgeva un tabernacolo con l'immagine della Madonna detta di Querce al Pino, fu costruita la chiesa, prima affidata ai francescani e poi ai gesuiti. Fu restaurata e ampliata alla fine del XVIII secolo. Durante l'ultima guerra la primitiva cappella fu quasi distrutta. L'edificio presenta il prospetto in cotto profilato in travertino, portale in travertino, campanile a vela con due campane. L'interno, ad unica navata, conserva due altari nelle cappelle del transetto e l'altare maggiore, con un dipinto con la Madonna, Santa Mustiola, San Lorenzo e altri santi di scuola senese del secolo XVIII. Gli affreschi nel transetto destro raffigurano San Francesco e San Girolamo in preghiera e nelle lunette l'Annunciazione e la Sacra Famiglia (XVII secolo). Chiesa del Santissimo Nome di Maria (Querce al Pino) su Wikipedia chiesa del Santissimo Nome di Maria (Q3668651) su Wikidata
  • 43.020111.961118 Tomba del Colle Casuccini (a est dell'abitato, vicino all'attuale cimitero). Questa tomba etrusca presenta affreschi simili a quelli della Tomba della Scimmia ed ha una pianta articolata sul dromos di accesso, con tre ambienti che vi si aprono e due cellette per urne cinerarie. Le pareti dell'atrio sono decorate da un fregio continuo con giochi funebri (atleta con pesi, pirrichista, crotalista, pugile, lottatori, corsa con bighe) e una scena di banchetto. Sulle pareti della camera di fondo sono rappresentate scene di danza (quattordici danzatori) tra cespugli di alloro. Questi temi sono legati al periodo del primo arcaismo (inizi VI secolo a.C.), anche nella più cosmopolita Tarquinia. Le scene si possono confrontare con i bassorilievi di cippi funerari in pietra fetida della zona. Tomba del Colle Casuccini su Wikipedia Tomba del Colle Casuccini (Q964096) su Wikidata
  • 43.033911.959719 Tomba del Granduca. Si tratta di una tomba etrusca con sola camera sepolcrale, composta da blocchi di travertino murati a secco (anche sulla volta), con una panca che corre lungo tutto il perimetro e dove si trovano appoggiate sette urne cinerarie, con i nomi dei defunti incisi sui coperchi, tutti appartenenti alla famiglia Pulfna peris. La datazione è più tarda rispetto ad altre tombe di Chiusi, risale infatti al II secolo a.C. Tomba del Granduca su Wikipedia Tomba del Granduca (Q3531032) su Wikidata
Tomba dell'iscrizione
  • 43.024211.945520 Tomba dell'Iscrizione (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo). La tomba, che non è aperta al pubblico, deve il suo nome all'iscrizione a grandi lettere posta su una nicchia scavata nella parete sinistra del vano di fondo. Vi è scritto ein thun ara enan, che potrebbe voler dire "non fare o non mettere niente qui". La tomba è interamente scavata nell'arenaria ed è sormontata da un piccolo tumulo. Un lungo dromos trapezoidale conduce alle camere che sono disposte a croce attorno a un atrio centrale rettangolare. Il vano dell'iscrizione ha una banchina funebre e un altro letto funebre si trova nella camera sinistra, sulla parete destra. Tomba dell'Iscrizione su Wikipedia Tomba dell'Iscrizione (Q3531041) su Wikidata
Tomba del Leone
  • 43.025311.947721 Tomba del Leone (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Vicino la Tomba della Pellegrina). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. Nota almeno dal 1883, venne riscavata nel 1911 per riprodurne le pitture, oggi invisibili. Viene datata al V secolo a.C. La tomba, che è aperta al pubblico, deve il suo nome all'affresco di due leonesse (o pantere) sul frontone di ingresso, oggi scomparso; altri affreschi ornavano le pareti. La pianta è a croce, con tre camere aperte sull'atrio centrale e una dromos di ingresso, lungo le cui pareti si trovano tre nicchie e due piccoli vani rettangolari. Sulla parete opposta all'ingresso della camera di fondo si apre uno stretto passaggio che conduce a un pozzo cilindrico, il quale sbuca sulla sommità della collina. Questo passaggio venne forse usato durante lo scavo originario della tomba, o forse da predoni. Tomba del Leone su Wikipedia Tomba del Leone (Q3531034) su Wikidata
Pisside della Pania
  • Tomba della Pania (in località Melagrano-La Macchia-Pania, a poca distanza dall'abitato). Si tratta di una delle camere sepolcrali attribuite come più antiche, databile al VI secolo a.C., e presenta un apparato decorativo molto semplice, mentre più ricco era il corredo dei due defunti, uno inumato e uno incinerato: suppellettili in metallo, in bucchero, armi, peste vitree e soprattutto la famosa pisside della Pania, un raffinato secchiello portagioielli istoriato in avorio, oggi conservato nel Museo archeologico nazionale di Firenze. Tomba della Pania su Wikipedia Tomba della Pania (Q3531045) su Wikidata
Tomba della Pellegrina
  • 43.02411.94722 Tomba della Pellegrina (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Vicino la Tomba del Leone). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba del Leone e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. La tomba, che è aperta al pubblico, appartenne alla famiglia dei Sentinates e risale alla fine del IV-inizio del III secolo a.C. Già saccheggiata in antico, oggi si presenta così com'era all'atto del rinvenimento, con cinque sarcofagi e dodici urne in alabastro e travertino con i coperti capovolti o rovesciati dai predoni. È composta da un lungo dromos di ingresso, lungo il quale si aprono quattro nicchie e tre camere funerarie. Nella camera centrale venne rinvenuta l'urna di Larth Sentinates Caesa, oggi al Museo archeologico nazionale di Chiusi. Tomba della Pellegrina su Wikipedia Tomba della Pellegrina (Q546479) su Wikidata
Tomba della Scimmia
  • 43.03047211.95219423 Tomba della Scimmia (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Accanto la Tomba del Leone). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba del Leone, la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. L'ipogeo ha pianta a croce con tre camere aperte su un atrio centrale, oltre a un dromos d'ingresso a gradini. Vi si accede per una scala che non è l'originale, il dromos infatti è interrato sotto la sede stradale. Le porte sono con battenti sagomati. Tutte le camere, compresa quella centrale (atrio), presentano letti funebri ricavati nella roccia, scolpiti a basso rilievo in forma di klinai (letti per il banchetto). I soffitti sono a cassettoni, imitanti modelli lignei e in parte dipinti. Al centro del soffitto nell'atrio si trova una testina femminile, mentre nella stanza di fondo si trova un motivo vegetale con quattro sirene agli angoli. Le pitture della tomba, a parte le figure di due uomini (servi?) ed un serpente barbuto sulle pareti della camera di fondo, sono concentrate in una fascia di limitata ampiezza nell'atrio centrale, al di sopra di uno zoccolo verde. La fascia decorata è incorniciata in basso da un semplice meandro, e in alto da un kyma a foglioline; vi sono rappresentati giochi funebri. È stata proposta una datazione ai primi decenni del V secolo a.C. Tomba della Scimmia su Wikipedia Tomba della Scimmia (Q3531046) su Wikidata
  • 43.018311.926224 Tomba del Poggio al Moro (a ovest dell'abitato di Chiusi). La tomba, costituita da tre camere, presenta affreschi con scene di danza e giochi funebri ed è databile al secondo quarto del V secolo a.C. Secondo il Dennis presentava nella I camera le scene di giochi funerari e atletici. Tomba del Poggio al Moro su Wikipedia Tomba del Poggio al Moro (Q3531036) su Wikidata
  • 43.043811.948925 Tumulo di Poggio Gaiella. Si tratta di una tomba con camera a pilastro, attribuita alla prima metà del V secolo a.C., ed è tradizionalmente ritenuta il sepolcro del re Porsenna, che cinse d'assedio Roma nel 506 a.C. È l'unico tumulo pervenutoci dall'area di Chiusi, ed è uno dei più grandi dell'intera Etruria. Per metà è frutto di un riadattamento di un rilievo naturale, con la parte superiore del colle composta con terra di riporto. I sepolcri veri e propri sono scavati a più livelli nella parte inferiore, alla quale si accedeva tramite un dromos lungo circa 10 m e sulle cui pareti si aprivano due brevi cunicoli che portavano a tombe a tramezzo, databili alla fine del VII secolo a.C. da quella sinistra si accedeva a un ambiente con almeno quattordici camerette su due file, intervallate da brevi corridoi. I materiali rinvenuti all'interno risalgono all'epoca arcaica e orientalizzante. In parte si è conservata la decorazione del soffitto a lacunari, con tracce di colorazione rossa, e si vedono anche le banchine originarie usate come letti funebri (prima metà del V secolo a.C.).
    Nelle immediate vicinanze del tumulo è stato scoperto un insediamento dell'Età del Bronzo recente, il più antico della zona.
    Tumulo di Poggio Gaiella su Wikipedia Tumulo di Poggio Gaiella (Q3542041) su Wikidata
Tomba della Tassinara
  • 43.03078111.95256726 Tomba di Stile Orientalizzante (a poca distanza dall'abitato e dalla Tomba della Scimmia). Si tratta di una delle tombe attribuite come più antiche, databile verso il 600 a.C., per via dell'uso della tecnica di applicare il colore direttamente sulle pareti di tufo, con un'incisione come preparazione. La pianta della tomba aveva forma rettangolare e l'unico vano era diviso verso il fondo in due da un tramezzo. Le pitture, che erano visibili nel XIX secolo, sono oggi sparite. Il soffitto era decorato da un motivo a linee longitudinali rosse con tratti neri. Le pitture sulle pareti, eseguite in rosso e nero, rappresentavano una serie di animali reali e fantastici (leoni alati, grifo, pantera alata, sfingi, oca) in stile orientalizzante (da cui il nome), secondo il gusto eclettico greco-italico dell'epoca. Tomba di Stile Orientalizzante su Wikipedia Tomba di Stile Orientalizzante (Q678198) su Wikidata
  • 43.023711.963827 Tomba della Tassinara (a est dell'abitato, vicino alla catacomba di Santa Mustiola). Si tratta di una piccola camera quadrangolare con volta a botte, scavata nella pietra arenaria. Le pareti sono decorate da pitture applicate direttamente sulla roccia (non affreschi): su quella d'ingresso e quella di fondo si vedono due un grandi scudi tra due festoni, mentre le pareti laterali sono decorate con le raffigurazioni dei defunti col loro nome e festoni. Sulla parete di fondo si trovava un sarcofago di terracotta, con modellata sul coperchio una figura maschile, recante in mano il "rotolo del destino", conservato oggi nel Museo archeologico nazionale di Chiusi. Tomba della Tassinara su Wikipedia Tomba della Tassinara (Q3531048) su Wikidata


Eventi e feste[modifica]

  • 43.01671711.947822 Ragazzi in Gamba, Piazza XX Settembre 6, +39 0578392314, . Nei fine settimana del mese di maggio. Rassegna Festival Nazionale di teatro, musica, canto, danza, folklore, cortometraggio, poesia, pittura scultura. Aperto alle scuole di ogni ordine e grado e alle agenzie artistiche extrascolastiche.
  • 43.01696111.947743 Tria Turris (Tre giorni nel Medioevo), Via Lavinia 2, . Ultimo fine settimana di giugno. Il Tria Turris si svolge solitamente in occasione della festa della patrona Santa Mustiola. All’interno del Parco dei Forti viene ricostruito un grande accampamento di fine 1300 con giullari, musicanti, compagnie teatrali, sputafuoco, cavalieri, sbandieratori e taburini e arcieri.
  • 43.00411411.9571174 Ruzzi della Conca, Piazza Matteotti 35 (A Chiusi Scalo), . Tra l'ultima domenica di agosto e la prima di settembre. I Ruzzi della Conca è una manifestazione che si basa sul gioco della palla al bracciale, un gioco dell'Italia Rinascimentale a cui si sfidano le cinque contrade: Biffe, Fornace, Granocchiaio, Mar Nero e Sottogrottone.
  • 43.00349511.9567995 Chiusinvetrina, Via Pasubio 7, +39 0578226632, . Due volte all'anno nei mesi di giugno e dicembre. Chiusinvetrina è una manifestazione fieristica, organizzata dall'associazione commercianti.
  • 43.01677311.9477976 Festa dell'Uva e del Vino, Chiusi Città, +39 0578227667, . Fine settembre. Degustazione dei vini e dei prodotti tipici del territorio. Rappresentazioni e spettacoli itineranti.
  • 43.00247611.9536237 Sbottegando (Festa dello shopping), Chiusi Scalo. Fine febbraio-Inizio marzo. Prodotti di marca a prezzo di saldo.
  • 43.00247611.9536238 Notti rosa shopping, Chiusi Scalo. Primo giovedì e venerdì di luglio. Musica dal vivo, intrattenimento, degustazioni e soprattutto tante occasioni di shopping.
  • 43.01683211.9462029 Libriamoci, Piazza Vittorio Veneto 6, +39 0578223080, . Appuntamenti con la lettura per grandi e piccini.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Nel suo territorio si produce un ottimo olio di oliva; Chiusi fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'olio.

Negozi[modifica]

Servizi finanziari[modifica]

  • 43.01591311.9477212 Banca Valdichiana Credito Cooperativo Tosco-Umbro, Via Porsenna 56, +39 057820039. Bancomat.
  • 43.01629611.9408313 Cassa di Risparmio di Firenze, Via Cassia Aurelia, +39 057820139. Bancomat.
  • 43.01678811.94809414 Banca Monte dei Paschi di Siena, Piazza XX Settembre 9, +39 057821900. Bancomat.
  • 43.00220811.95690315 Ufficio Postale, Via Giuseppe Mazzini 1, +39 057822471. ATM.

Agenzie di viaggi[modifica]

  • 43.00333211.9562416 Tre stelle viaggi e turismo, Piazza Garibaldi 14, fax: +39 057820870. Agenzia di viaggi.


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 43.01617711.9467711 Ristorante Zaira, Via Arunte 12, +39 057820260, . Mar-Dom 12:00-14:30,19:00-23:30; Lun chiuso. Situato nel centro storico, nasce nel 1910. Ha la cantina interamente ricavata nei sottostanti cunicoli etruschi.
  • 43.01596311.9468232 La Solita Zuppa, Via Porsenna 21, +39 057821006, . Il piatto tipico del ristorante è il Cinghiale in Salmì.
  • 43.00377711.9577143 Trattoria Porsenna, Via Michelangelo Buonarroti 43, +39 057821393, . Cucina casareccia locale e regionale con piatti tipici, come i pici fatti a mano al ragù di anatra, le pappardelle al ragù di lepre e la zuppa di farro.
  • 43.0164311.9479994 Ristorante Il bucchero, Via Bonci, 28, +39 0578 222092. Ristorante con cucina Toscana. È presente un cortile interno dove in estate è piacevole mangiare.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Ospedali riuniti della Valdichiana


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

Internet[modifica]

  • 43.00354511.95742816 Cyber Pub, Via Pasubio 25, +39 0578223061. Internet Point


Nei dintorni[modifica]

Itinerari[modifica]

Il sentiero della Bonifica a Valiano di Montepulciano
  • Sentiero della Bonifica — Il sentiero della Bonifica è una pista ciclabile di 62 km in terra battuta. Si sviluppa sull'antica strada per la manutenzione del Canale maestro della Chiana, che corre sugli argini dello stesso, tra le città di Arezzo e Chiusi.
  • Via Francigena — la città si trova lungo il percorso della via francigena.


Altri progetti

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