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San Leo
Panorama di San Leo
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
San Leo
Sito del turismo
Sito istituzionale

San Leo è una città dell'Emilia-Romagna.

Da sapere

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Fa parte dei Borghi più belli d'Italia ed è stato premiato con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Fa parte anche dei "Gioielli d'Italia" valutati dal MiBACT.

Cenni geografici

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Su uno sperone roccioso che si erge sui luoghi circostanti, a somiglianza dell'analoga formazione rocciosa della vicina Repubblica di San Marino, la città pare un po' un nido di aquile, alta e irraggiungibile, con il profilo possente della sua Rocca che domina dall'alto il panorama. Situata nell'Alta Valmarecchia, dista 21 km da San Marino, 33 da Rimini, 55 da Urbino,

Cenni storici

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Città d'arte, da sempre capitale storica del Montefeltro (antico nome di San Leo fino al XII secolo), luogo di passaggio di San Francesco e Dante, prigione di Felice Orsini e di Cagliostro, San Leo ha avuto anche l'onore di essere capitale d'Italia o, meglio, del Regno Italico di Berengario II, il quale fu sconfitto a Pavia nel 961 d.C. da Ottone I di Sassonia e che poi si rifugiò a San Leo, dove resse l'assedio per due anni prima di cedere all'avversario.

Nell'Italia unita il comune di San Leo è appartenuto alle Marche (provincia di Pesaro e Urbino) fino al 15 agosto 2009, quando ne è stato distaccato congiuntamente ad altri sei comuni dell'Alta Valmarecchia in attuazione dell'esito di un referendum svolto il 17 e 18 dicembre 2006 ed aggregato all'Emilia-Romagna nell'area amministrativa provinciale di Rimini.

San Leo e San Marino - un po' storia e un po' leggenda San Leo può dirsi gemella di San Marino. La storia delle due città di San Leo e di San Marino è infatti legata dalle origini; entrambe prendono il nome dal loro fondatore Leo e Marino, due scalpellini che nel 257 a.C. giunsero a Rimini dall'isola di Arbe in Dalmazia per esercitare il loro mestiere. Giunti sul Monte Titano rimasero affascinati dal posto; vi si rifugiarono per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, dal momento che i due predicavano il Vangelo per convertire la popolazione del luogo.

Dopo tre anni Leo con alcuni altri lasciò Marino sul Titano e si recò sul Monte Feliciano (il monte Feretrio); vi costruì una cappella e iniziò la sua opera di predicazione e di evangelizzazione. Entrambi gli scalpellini divennero Santi, ed entrambi lasciarono a perenne ricordo della loro opera l'embrione delle due città.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo San Leo (Italia)

Quartieri

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Piazza Dante

Il suo territorio comunale comprende anche i centri abitati di Azienda, Capicchio, Castelnuovo, Montefotogno, Montemaggio, fontanelle, Pietracuta, Pietramaura, Santa Lucia, Tausano e Torello.

Come arrivare

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In auto

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  • Casello autostradale di Rimini nord, sull'autostrada Adriatica A14.
  • Strada Statale 258 Marecchia

In treno

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Stazione ferroviaria di Rimini.

Come spostarsi

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In taxi

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  • Servizio taxi Benedettini Giancarlo, Via Leontina, 193 (A Pietracuta), +39 0541 924035.
  • Servizio taxi Benedettini Corrado, Località Monte Zoro (A Pietracuta), +39 0541 924083.


Cosa vedere

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Veduta
La fortezza
Ingresso al Forte
  •  Attrazione principale43.8963912.345681 Fortezza (Rocca). Intero € 8,00 - Biglietto cumulativo Rocca, Museo e Torre Civica (solo estivo) euro 10.00.. Tutti i giorni dalla 9.00 alle 19.00. Il Forte o Rocca di San Leo è situato sulla cima della cuspide rocciosa che sovrasta l'abitato leontino e domina la Valmarecchia. Una prima fortificazione sulla cima del monte fu costruita dai Romani. Nel Medioevo fu aspramente contesa da Bizantini, Goti, Franchi e Longobardi. Tra il 961 e il 963 vi fu stretto in assedio Berengario II, ultimo re del regno Longobardo d'Italia da Ottone I di Sassonia. Intorno alla metà dell'XI secolo i conti di Montecopiolo giunsero a Montefeltro, antico nome di San Leo, da cui trassero il nome e il titolo di conti. Nella seconda metà del Trecento i Malatesta riuscirono ad espugnare la rocca, alternandosi nel dominio ai Montefeltro sino alla metà del Quattrocento. Nel 1441 Federico da Montefeltro per tenere testa alle nuove tecniche militari fece riedificare la rocca affidando il compito all'ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini.
    Nel 1502 Cesare Borgia si impadronì della rocca. Alla morte del pontefice Alessandro VI Borgia nel 1503, Guidobaldo da Montefeltro riprese il possesso dei suoi domini. Nel 1516 le truppe fiorentine, sostenute questa volta da Leone X e guidate da Antonio Ricasoli penetrarono nella città e requisirono il forte. Sino alla devoluzione allo Stato Pontificio dal Ducato di Urbino, nel 1631, San Leo appartenne dal 1527 ai Della Rovere. Con il nuovo possesso la funzione dell'edificio passò da rocca a carcere. Fra i reclusi che vi furono imprigionati spiccano i nomi di Felice Orsini e dell'avventuriero palermitano Cagliostro. Nel 1906 la fortezza cessò di essere un carcere e per otto anni, fino al 1914, ospitò una "compagnia di disciplina". Attualmente gli ambienti della fortezza ospitano un museo d'armi e una pinacoteca.
    Nella rocca sono presenti due parti abbastanza distinte: il mastio, che con i suoi torricini quadrati e l'ingresso gotico è la parte più antica e l'ala residenziale, i torrioni rotondi e il muraglione a carena con beccatelli che li collega, di fattura più recente. I due torrioni, il muro di cinta e il mastio delimitano inoltre la cosiddetta Piazza d'armi.
    La zona è costellata di picchi rocciosi che si innalzano volgendo al mare le pareti più scoscese. Su ciascuno di questi picchi una rocca o i ruderi di un fortilizio rammentano un passato tumultuoso; mentre le Pievi antiche temperano l'aspetto fiero di valloni e alture. Al visitatore che sale della pianura romagnola la Città-Fortezza si presenta schermita dal suo enorme scudo di roccia altissima e levigata. A chi scende dalla montagna essa appare quale nave dall'altissima prua volta ad Est, con la Torre Campanaria simile ad albero maestro, e con la sua manciata di case difformi e ammucchiate.
San Leo - La cattedrale
San Leo-Cattedrale - interno
  • 43.897112.34282 Duomo. Si erge sopra una più antica struttura che risaliva al secolo VII, quando il borgo si chiamava Montefeltro ed assurse al rango di civitas sede di Diocesi. Dell'antico edificio rimangono resti scultorei del ciborio, i leoni del protiro, dei capitelli. La nuova cattedrale ha come data di nascita il 1173, anno della riconsacrazione ricordato da una epigrafe.
    Eretto in stile romanico emiliano-lombardo, il Duomo è ornato esternamente da lesene e archetti pensili. Il portale di ingresso si apre su un fianco; al di sopra sono collocati i busti di San Leone e San Valentino, anch'essi di provenienza dalla cattedrale antica. A pianta a croce latina, l'interno è a tre navate con un alto presbiterio a tre absidi. Nell'edificio si conserva un ingente patrimonio scultoreo, fra cui capitelli corinzi del III secolo d.C. e capitelli romanici con rappresentazione dei simboli cristiani primitivi. Nell'abside si trovava il sarcofago di San Leo; se ne conserva il coperchio con l'iscrizione funebre.
Santa Maria Assunta
Altare e ciborio
  • 43.8966612.34313 Pieve di Santa Maria Assunta. In stile pienamente romanico, la Pieve di Santa Maria è anche la chiesa parrocchiale di San Leo. Costruita sulla protuberanza della rupe leontina, là dove si dice esistesse un tempio pagano, ha due ambienti sotterranei: la cripta e il sacello di San Leone, che conserva la fronte di un sarcofago con due pavoni, simboli del cristianesimo primitivo; assieme ad un rilievo murato nella parete sud della chiesa costituisce una testimonianza anteriore all'VIII secolo.
    A forma basilicale, triabsidata, ha l'abside maggiore ampia più del doppio delle minori, caratteristica architettonica leontina che la accomuna alla Cattedrale. Si accede alla chiesa da due portali aperti ciascuno su un fianco. L'interno a tre navate ha una successione di colonne a due pilastri e ad un pilastro, secondo una caratteristica stilistica d'oltralpe. Nella loggetta cieca la presenza di consi bicolori richiama influenze bizantino-ravennati. Tutte le colonne e i capitelli corinzi (fra il I ed ilo IV secolo) sono di reimpiego romano. Restauri degli anni Trenta hanno malauguratamente cancellato ogni traccia di affreschi che rivestivano anticamente l'intonaco della'interno.
    Il presbiterio è rialzato sopra la cripta ed ospita un eccellente ciborio dell'882 fatto costruire da Orso Malatesta. Intorno all'anno Mille la chiesa fu ricostruita, forse dopo i danneggiamenti di un terremoto; con questo aspetto si presenta tuttora, e costituisce assieme al vicino Duomo e alla Torre campanaria uno dei complessi monumentali medievali più importanti della zona.
  • 43.8973212.342534 Torre civica. Euro 3.00 - Biglietto cumulativo Rocca, Museo e Torre Civica (solo estivo) euro 10.00.. Viene aperta nei periodi di festività o in occasione di eventi.. È una bella costruzione romanica che pare fondersi e sorgere dalla roccia sulla quale è edificata. Pochissime sono le notizie sulle sue vicende; di certo è coeva della vicina cattedrale, e racchiude una costruzione circolare che giunge fino alla torre campanaria, che parrebbe essere una più antica costruzione turrita. che presenta affinità con la Pieve.
  • 43.8969712.34295 Palazzo Mediceo. Edificato tra il 1517 e il 1523 dalla Repubblica di Firenze aveva lo scopo di ospitare il Governatore di San Leo e del Montefeltro, dopo la conquista di San Leo da parte delle truppe fiorentine nel maggio 1517. Collocato nella piazza fra la Pieve ed il Duomo, ne occupa scenograficamente un lato. Riporta in facciata il Giglio di Firenze scolpito in pietra e lo stemma del papa Giulio II della Rovere. Furono i Della Rovere ad ampliare il palazzo fra Cinquecento e Seicento aggiungendovi il teatro.
    Un ulteriore ampliamento ha aggiunto un piano, riequilibrando così visivamente l'ampliamento seicentesco. Il Palazzo ospita ora il
Museo d'Arte sacra. Euro 3.00 - Biglietto cumulativo Rocca, Museo e Torre Civica (solo estivo) euro 10.00. 9.30-12.15/14.30-18.15.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Ricorda il famoso mago il Balsamo di Cagliostro, un digestivo a base di liquirizia prodotto il loco. Tipico è anche il formaggio alle foglie di noce; ottimo il miele di San Leo. Ci si può far tentare anche dalla spianata dolce, una focaccia dolce.


Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Farmacie


Come restare in contatto

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Poste

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  • 43.8966312.344044 Poste italiane, Via Michele Rosa 4, +39 0541916274, fax: +39 0541916274.


Nei dintorni

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Informazioni utili

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Altri progetti

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