Utente:Gianpancrazio2005/Sandbox

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Cascina Paradiso[modifica]

Compare per la prima volta nel 1721 nella mappa di Carlo VI come Cassina Paradiso. Essa formava, insieme ai territori circostanti e alla villa, un complesso di oltre 600 pertiche tra campi, boschi e brughiere. La parte destinata alle abitazioni occupa i corpi a nord, a ovest e parte di quella a sud. L'accesso ai piani alti è garantito da una scala interna e da ballatoi con ringhiera di ferro. L’accesso alla cascina è garantito da un androne sul lato occidentale e da un ingresso secondario su quello settentrionale. All'interno del cortile esiste una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana dei tetti usata per abbeverare gli animali e un pozzo usato per usi domestici scavato a 60-70 metri di profondità. All'esterno della cascina esisteva un forno a uso sia dei residenti che degli abitanti della frazione. La cascina, costruita con materiali tradizionali, è attualmente in stato di abbandono. L'accesso è vietato visti i crolli che hanno interessato i corpi rustici e i piani alti del lato sud. È situata in Via Villa Paradiso.

Cascina Monzini[modifica]

Compare per la prima volta nel 1721 nelle mappe di Carlo VI come “ sito di casa con brolo" dei padri agostiniani. Nell'Ottocento è l'agglomerato più importante di case e popolazione di Porto d’Adda; comprendeva la casa di civile abitazione del Sig. Monzini, la cascina e la cappella dedicata a San Nicola. Essa fu sede municipale del comune prima che venisse unito a quello di Cornate. Attualmente è occupata da più proprietari. La parte destinata alle abitazioni occupava il doppio corpo a nord, mentre quella dei rustici quello a sud. Il corpo nord è sviluppato su tre piani. A seguito delle ripetute demolizioni ora testimonia solo in parte la grandiosità che aveva in passato. È situata in Via Giuseppe Garibaldi.