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Uri
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Territorio
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Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Uri
Sito istituzionale

Uri è un centro della Sardegna in provincia di Sassari.

Da sapere

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La teoria sposata da vari linguisti (tra cui Max Leopold Wagner, Johannes Hubschmid, Giovanni Alessio e Massimo Pittau) è quella che ricollegherebbe l'origine del toponimo al basco ur, indicante l'acqua. Il Pittau associa tale termine anche a radici etrusche e comuni ad altri toponimi della Svizzera (con l'omonimo cantone) e della penisola iberica.

Cenni geografici

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Situato nel Sassarese, Uri fa parte dell'Unione dei comuni del Coros e confina con Alghero, Ittiri, Olmedo, Putifigari, Sassari e Usini.

Cenni storici

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Le prime tracce della presenza umana nel territorio risalgono verosimilmente all'età nuragica (dal 1700 a.C. al II secolo d.C.) come testimoniato dalla presenza, nel centro del paese, del complesso nuragico di Santa Caterina.

Sa Pedra Longa

Il centro continuò ad essere abitato anche durante il periodo romano. Con il declino dell'impero, la Sardegna si organizzò in un sistema di quattro regni indipendenti. La prima fonte documentale che testimonia l'esistenza del villaggio di Uri o Urin risale a questo periodo ed è contenuta all'interno del Condaghe di San Pietro di Silki.

Verso la fine del XIII secolo il giudicato di Torres, cui il villaggio apparteneva, risultava diviso tra il giudicato di Arborea e le famiglie genovesi dei Doria e Malaspina, dopo diversi decenni di guerre con i catalano-aragonesi i Malaspina persero di controllo di questi territori lasciando i villaggi del logudoro completamente devastati dalle continue guerre e saccheggi. Nel 1366 il territorio di Coros di cui Uri (con Ittiri, Usini, Tissi e Ossi) faceva parte venne occupato dalle armate giudicali di Mariano IV giudice di Arborea e liberato dall'occupazione catalano-aragonese; nel 1376 un'epidemia di peste devastò il territorio già debilitato dalla continue guerre (la peste uccise anche Mariano IV). In seguito i catalano-aragonesi ripresero in mano il territorio e lo mantennero fino al 1479 anno che sancisce l'unione tra i due regni sotto la corona di Spagna. Nel 1541 formò una baronia insieme al paese di Ittiri, concessa al Bernardo Simon. Nel 1770, in epoca sabauda, la baronia fu, sempre insieme ad Uri, trasformata in contea e data in feudo ai Ledà, ai quali fu riscattata nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Costume tradizionale di Uri

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Esistono diverse fonti iconografiche che rappresentano uomini e donne che indossano il costume urese. L'abito tradizionale femminile è caratterizzato da una gonna nera (sa munnedda) con una balza in terziopelo, un grembiule in murè e da un copricapo (su mancaloru), di tulle o in seta, mantenuto da una cuffia in raso bianco o in broccato.

Altre parti del vestiario sono: sa pettiera (in seta), su corittu, di terziopelo fiorato ed ornato con varie applicazioni (le roselline), su pittigliu (rosa per le classi meno abbienti, ricamato a mano per le classi agiate), su bustu, ricamato su raso bianco con fili di seta e di oro o in broccato. Da ricordare per la preziosità è il pittiglio (l'unico in tutta la Sardegna ad essere ricamato) e il fiocco viola.

L'abito è anche molto ricco di gioielli: i bottoni che chiudono la camicia (sos buttones de pettorra), i bottoni in filigrana che chiudono su corittu, quattro in un braccio e quattro nell'altro, il medaglione d'oro, una collana di corallo e le orecchine (sas Pendinas) anch'esse in corallo.

L'abito tradizionale maschile è costituito da copricapo, camicia, gilet nero (Su Cossu), Sas Ragas (o in alternativa dei pantaloni in orbace), calzoni e ghette. Il copricapo, la berrita, è un cappello a berretto con forma di sacco, confezionato in panno nero o ancora in orbace.

Le tradizioni vengono mandate avanti dal Gruppo folk Santa Rughe, dal Gruppo folk Uri, che hanno cercato di scoprire i balli tipici del paese, tra cui sa moresa (ballo tipico e solo di Uri) e soprattutto di valorizzare il vero costume di Uri, e dall'Associazione Culturale Folkloristica Coro di Uri.

Lingue parlate

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La variante del sardo parlata ad Uri è quella logudorese settentrionale.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Uri (Italia)


Come arrivare

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In aereo

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In auto

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Da Sassari procedere in direzione "Ittiri-Uri" percorrendo la SP 15m. Dopo diversi km, uscire a destra in direzione Uri e percorrere la SP 41.

In nave

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Dal porto di Porto Torres.

In autobus

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Con le linee ARST 713 e 757.

Come spostarsi

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Cosa vedere

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Architetture religiose

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Chiesa di Nostra Signora della Pazienza
  • 40.63438.49051 Chiesa di Nostra Signora della Pazienza. Chiesa di Nostra Signora della Pazienza su Wikipedia chiesa di Nostra Signora della Pazienza (Q3669418) su Wikidata
  • 40.634348.4915172 Chiesa di Santa Croce. Risalente al XII secolo. chiesa di Santa Croce (Q52826712) su Wikidata

Architetture civili

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  • 40.635118.490873 Funtana Manna. Risalente al XVIII secolo (che ha subito diversi interventi di restauro ma ricostruita secondo la foggia originale alla fine degli anni novanta).
  • 40.635048.489394 Antico lavatoio "Su trogliu". Risalente al 1910.
  • 40.61158.44985 Diga del Cuga. Prende il suo nome dall'omonimo villaggio scomparso. Lago artificiale, realizzato per scopi irrigui sul fiume Cuga, poco a valle della confluenza col suo affluente rio Barca. La diga, fu edificata tra il 1956 e il 1974 Sul fondale sono presenti alcuni resti archeologici, visibili quando il lago è in secca tra Giugno e Settembre. Dal 2012, nel mese di agosto, si svolge il Kuga Festival, manifestazione che ha l'intento di promuovere e valorizzare il lago attraverso l'organizzazione di manifestazioni culturali e sportive. Nel lago è praticata l'attività di pesca sportiva. L'impianto è di proprietà della Regione Sardegna e fa parte del sistema idrico regionale; è gestito dall'Ente acque della Sardegna. Diga del Cuga su Wikipedia diga del Cuga (Q20009157) su Wikidata

Siti archeologici

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  • Nel territorio del Comune si contano almeno 48 nuraghi tra i quali:
Nuraghe Chessedu, normalmente sommerso dal lago Cuga, emerge solo quando il livello del lago si abbassa notevolmente a seguito di perdurante siccità.
    • 40.612138.459756 Nuraghe Sa Iddazza.
    • 40.675028.467237 Nuraghe Peppe Gallu.
    • 40.61378.448058 Nuraghe Attentu.
    • 40.613958.476339 Nuraghe Su Cuttu.
    • 40.610948.4402410 Nuraghe Sa Curdiola.
    • 40.607748.4696211 Nuraghe Alzola sa Cudina.
    • 40.614188.4835512 Nuraghe Bilianu Pinna.
    • Nuraghe Pigalvedda.
    • 40.610618.4679113 Nuraghe Chessedu. Nuraghe Chessedu (Q47491969) su Wikidata
    • Nuraghe a corridoio Su Punzu Rudu.
    • 40.63698.489314 Complesso nuragico di Santa Caterina. Complesso nuragico di Santa Caterina su Wikipedia complesso nuragico di Santa Caterina (Q19991457) su Wikidata
  • Muraglia megalitica.
  • 40.6604418.48387715 Tomba dei giganti di Sa Pedra Longa. Tomba dei Giganti Sa Pedra Longa (Q122207594) su Wikidata


Eventi e feste

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  • Sagra del carciofo. a marzo.
  • Madonna della Pazienza. 13 settembre.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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  • 40.636348.48762 Ciu'Mario, Piazza 1° Maggio 11, +39 079 419539. Pizzeria-spaghetteria.


Dove alloggiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Sicurezza

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  • 40.636558.488371 Carabinieri, Via Capitano Satta 1, +39 079 419222.
  • 40.635718.490272 Farmacia Antonio Ena, Piazza Della Libertà 6, +39 079 419201. Lun-Sab 9:00-13:00 e 16:30-20:00.


Come restare in contatto

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Poste

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Nei dintorni

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