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Tabiano Terme
Panorama di Tabiano castello
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Tabiano Terme

Tabiano Terme è un centro dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]

Frazione di Salsomaggiore Terme, Tabiano è stazione termale al pari del capoluogo dal quale dista 4 km.

Cenni storici[modifica]

La storia di Tabiano per molti secoli coincide con la storia del castello, uno dei quattro costruiti dai marchesi Pallavicino per proteggere le saline di Salsomaggiore, e del gruppo di case riunite intorno al maniero. Le qualità terapeutiche delle acque di Tabiano, diversamente da quelle di Salsomaggiore, furono note dai tempi più antichi, anche se i primi a beneficiarne furono gli animali domestici che soffrivano di malattie cutanee. Verso la fine del Settecento anche gli uomini iniziarono a giovarsi delle acque solfuree, pare per merito di un mendicante "con tutto il corpo ricoperto da luridi erpeti" che si immerse nell'acqua puzza (così veniva chiamata popolarmente) traendone grande giovamento. Al principio dell'Ottocento, in epoca napoleonica, si iniziarono gli studi scientifici delle acque, che evidenziarono una rilevante presenza di gas idrogeno solforato, superiore a qualunque altra acqua solfurea del mondo. Gli studi proponevano di utilizzare le acque oltre che per le malattie cutanee, anche per i disturbi ginecologici, le intossicazioni da metalli pesanti, il diabete e "tutti quei fenomeni morbosi di contrazione spasmodica della gola e di respirazione soffocante" (asma bronchiale).

Il grande sviluppo di Tabiano iniziò con l’interessamento nel 1837 della duchessa di Parma Maria Luigia , la quale acquistò il terreno dove sorgeva la fonte dei Violi (ora fonte Pergoli), e ne fece dono agli Ospizi Civili di Borgo San Donnino (l'odierna Fidenza perché vi sorgesse uno stabilimento per le bagnature. Il primo stabilimento, inaugurato nel giugno del 1842, fu costruito da Nicola Bettoli, primo architetto di corte e autore del Teatro Regio di Parma. Era un edificio molto semplice, con un corpo centrale e due ali laterali simmetriche, e conteneva 12 vasche da bagno. Il primo direttore sanitario delle terme fu Lorenzo Berzieri, già scopritore delle virtù terapeutiche delle acque di Salsomaggiore. Sempre nel 1842 furono inaugurate due strutture importantissime per lo sviluppo di Tabiano e delle sue cure: un albergo (in realtà una vera e propria residenza ducale utilizzata da Maria Luigia per le cure e aperta successivamente al pubblico), e una strada carrozzabile da Tabiano a Borgo san Donnino.

nel 1865 la proprietà dello stabilimento passò ai fratelli Pandos, che avevano già acquistato l'Albergo Grande (ex Albergo Ducale di Maria Luigia); lo stabilimento fu ampliato e si iniziarono le cure inalatorie con inalazioni a vapore, gas ed irrigazioni. Nel 1872 si inaugurò la strada carrozzabile per Salsomaggiore. Intanto iniziarono ad arrivare a Tabiano alcune celebrità, come Giuseppe Verdi (che preferiva Tabiano a Salso perché più appartata), Urbano Rattazzi e Giovanni Verga. Il Verdi, spesso accompagnato, oltre che dalla Strepponi, anche dal tenore Tamagno, dai soprani Adelina Patti e Teresa Stolz, dai librettisti Boito e Illica, scoprì proprio a Tabiano le qualità musicali di una ragazza tabianese che cantava nell'oratorio dell'Albergo Grande: Dina Barberini, che divenne una nota cantante lirica. Nel 1885 la proprietà dello stabilimento passò alla famiglia Corazza: ricchi imprenditori che cinque anni prima avevano acquistato il castello, all'epoca quasi un rudere, e lo avevano ristrutturato in stile neomedioevale. Ristrutturarono anche la facciata dello stabilimento nel 1910 in stile Liberty, ed acquistarono alcuni alberghi.

Nel 1914 Giacomo Corazza vendette la proprietà delle terme ad una società milanese; nel 1918 fu rilevata dal comune di Milano, che la diede in gestione diretta al Pio Istituto Santa Corona e costruì fra l'altro l'acquedotto; finalmente nel 1934 la proprietà delle terme passò al comune di Salsomaggiore. L'amministrazione comunale decise di trasformare Tabiano in una città giardino, con grandi parchi e strutture, allora molto carenti, per gli svaghi dei curandi: furono studiati alcuni progetti urbanistici tra cui, nel 1941, la proposta di modificare in stile neomedioevale tutta la frazione, legando in questo modo Tabiano con il castello, come a Grazzano Visconti. Questi progetti tuttavia non vennero realizzati per la sopraggiunta guerra: soltanto lo stabilimento fu leggermente ampliato.

Dopo la guerra si decise di modificare decisamente la struttura dello stabilimento seguendo i princìpi dell'architettura razionalista, e nel 1959 fu inaugurato l'odierno stabilimento che fu intitolato ad Emilio Respighi, direttore sanitario delle terme dal 1887 al 1912. Intanto venne perforato un altro pozzo di acqua termale (pozzo Arvè) perché la vecchia fonte Pergoli era divenuta insufficiente alla richiesta.

L'apertura del nuovo stabilimento provocò un aumento del numero dei curandi, che nel 1981 raggiunsero il massimo storico: quasi 70.000. Nel 1998 lo stabilimento Respighi fu ampliato con un progetto dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi: un nuovo ingresso dove venne sistemata l'accoglienza e il reparto pediatrico/invernale, che permise anche l'apertura delle terme per tutto l'anno. Un nuovo pozzo (Arvè 1 bis) venne scavato a pochi metri dal pozzo Arvè. Nel 2000 le Terme di Tabiano sono diventate una s.p.a. di proprietà del comune di Salsomaggiore Terme. Dal 1º novembre 2008 le Terme di Salsomaggiore e le Terme di Tabiano formano un'unica società per azioni, le cui quote azionarie sono di proprietà per il 66% del comune di Salsomaggiore, mentre il restante 34% circa viene ripartito tra la Provincia di Parma e la Regione Emilia-Romagna.


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Tabiano Terme

Quartieri[modifica]

La località di Tabiano Terme è frazione di Salsomaggiore ed è costituita da due nuclei: Tabiano Castello, la parte di Tabiano intorno al castello, e la sottostante Tabiano Bagni (indicata a volte come Bagni di Tabiano, che è la gemmazione sviluppatasi intorno alla fonte Pergoli e allo stabilimento termale.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 44.821810.296031 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, +39 0521 951511.
  • 44.5352811.291162 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, +39 051 6479615.

In auto[modifica]

In treno[modifica]

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • 44.79222210.0238891 Castello. Il grande e articolato castello, frutto di modifiche ed ampliamenti susseguitisi nei secoli, si sviluppa su una pianta pressoché rettangolare, sullo scosceso crinale delle colline nei pressi di Salsomaggiore Terme; la sua mole imponente si innalza sulla roccia emergendo rispetto alle vallate circostanti, ai margini del bosco. Al centro si eleva il corpo principale del maniero, al cui interno spicca l'alta torre di guardia di forma squadrata, che funge da eccezionale punto panoramico.
    Le facciate quasi interamente in pietra dei vari edifici che compongono il castello sono pressoché totalmente coronate da merlature ghibelline, che caratterizzano anche l'antica torre d'ingresso, in cui sono ancora evidenti le due alte fessure che un tempo ospitavano i bolzoni del ponte levatoio, in seguito sostituito da un ponticello in legno; ai margini si sviluppa la parte più antica del borgo, all'interno delle mura duecentesche ai cui spigoli si innalzano due torri angolari a pianta circolare. La complessa struttura del maniero è ingentilita dalle numerose terrazze e dai bastioni del XII secolo, trasformati in giardini.
    All'interno numerosi ambienti sono arricchiti da decorazioni ad affresco e in stucco, realizzate soprattutto nella seconda metà del XIX secolo in occasione della trasformazione del castello in elegante dimora signorile.
    Castello di Tabiano su Wikipedia Castello di Tabiano (Q24934093) su Wikidata
Oratorio di Santa Maria a Tabiano Castello
  • 44.7928210.023312 Antico borgo di Tabiano Castello. In adiacenza al castello, che sorge in posizione sopraelevata, si sviluppa il piccolo borgo in pietra nato in epoca medievale; la parte più antica è proprio costituita dagli edifici che si innalzano all'interno delle mura duecentesche ai piedi del maniero; in corrispondenza dei due margini orientali della cinta si innalzano altrettante torri angolari a pianta circolare.
    L'antica torre d'ingresso in pietra sorge a ridosso della scarpata su cui si eleva il castello; caratterizzata dallo spigolo in mattoni rossi, è coronata da merlature ghibelline; la facciata esterna mostra ancora in evidenza, ai lati del portale ad arco a sesto acuto, le due alte fessure che un tempo ospitavano i bolzoni del ponte levatoio, in seguito sostituito da un ponticello in legno.
    All'interno della cinta muraria si innalzano la torre di Guardia, risalente al XIV secolo, inglobata nella casa della Ragione, e la casa dell'Agata, la cui parte basamentale risale all'epoca medievale.
    All'esterno sorgono edifici di epoche differenti; i più antichi, di origine medievale, sono l'Osteria, la casa del Fabbro, la casa del Sarto e la casa del Mezzadro; più recenti sono invece i fabbricati a destinazione agricola, tra cui le stalle, i fienili ed il caseificio, innalzati in prevalenza agli inizi del XX secolo, quando Carlo Corazza acquistò nuove terre e ristrutturò i casali più vecchi, fondando una fiorente impresa rurale. All'epoca il borgo conobbe il suo periodo di maggior prosperità ed accanto all'oratorio dedicato a Santa Maria, fondato nel 1904 da Giacomo Corazza, sorsero numerose attività in aggiunta a quelle già esistenti, tra cui un barbiere, un falegname, un calzolaio ed una tabaccheria; dopo la seconda guerra mondiale il settore agricolo entrò in crisi ed il piccolo borgo si spopolò, per rinascere solo col nuovo millennio grazie alla trasformazione dell'intero complesso in albergo.
    Tabiano Castello su Wikipedia Tabiano Castello (Q18443346) su Wikidata
  • 44.79349310.0205613 Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. All'esterno del borgo di Tabiano Castello, ad ovest del castello, sorge isolata la chiesa dedicata ai santi Gervasio e Protasio, innalzata nelle forme attuali nel XVI secolo in stile romanico, sui resti di una precedente cappella di origine medievale.
    Il luogo di culto, già elevato a parrocchia nel XIV secolo, fu in seguito restaurato nel 1907, quando fu innalzata in stile neoromanico la facciata in pietra di Varone su progetto dell'architetto Mario Vacca; il portale con la lunetta in marmo di Carrara fu realizzato dallo scultore Rossi; infine il campanile con la loggetta angolare adiacente fu edificato nel 1950, sempre in stile neoromanico.
    Gli interni si presentano in stile barocco; vi si conservano alcune interessanti tele ad olio: Gervasio e Protasio, realizzata dal pittore parmigiano Francesco Pescatori e donata dalla duchessa Maria Luigia nel 1841, e L'Ultima Cena, dipinta nel 1636 dal fidentino Picelli.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 44.80579110.0215681 Pizzeria La Fola Cisa, Via delle Terme, 5, +39 0524 565320.
  • 44.80663910.0198412 Trattoria Gambarato, Via Tabiano, 121, +39 0524 524156.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]

Camping[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 44.80408910.0229014 Poste italiane, via Respighi 1 (a Tabiano), +39 0524 565744.



Nei dintorni[modifica]

  • Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • Abbazia di Chiaravalle della Colomba — Ad Alseno, poco discosto dalla via Emilia, si colloca questo complesso monastico di grande rilevanza nel panorama degli edifici sacri cistercensi.
  • Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
  • Busseto — Fu capitale dello Stato Pallavicino per cinquecento anni, e conserva una struttura urbanistica di una certa eleganza: la Rocca pallavicina, il Duomo, le vie porticate. La sua fama universale è legata tuttavia all'essere la patria di Giuseppe Verdi, che qui campeggia in ogni dove.
  • Piacenza — Emiliana ma anche un po' lombarda, nodo stradale e ferroviario sulla sponda destra del Po, conserva un bel centro storico con considerevoli monumenti - il Palazzo comunale (il Gotico), il Duomo - e un impianto urbanistico signorile. Fu co-capitale del Ducato di Parma e Piacenza.
  • Castell'Arquato — Il borgo fortificato ed il suo castello rappresentano uno dei migliori esempi di urbanistica militare non solo del piacentino. Il Castello fu costruito per volere del comune di Piacenza tra il 1342 e 1349. All'interno è possibile visitare una mostra permanente sulla vita medievale e sulla storia della fortificazione. Dall'alto del mastio principale si gode una bella vista sui Colli Piacentini e sulla Bassa.

Itinerari[modifica]

  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
  • Via Francigena — Antica strada di pellegrinaggio, conduceva i devoti dai Paesi d'oltralpe a Roma, da dove alcuni proseguivano poi per la Terrasanta. L'itinerario fu frequentatissimo in epoca medievale.


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