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Rodi
Ρόδος
Il Palazzo del Gran Maestro visto dal mare
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Regione
Abitanti
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CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa della Grecia
Mappa della Grecia
Rodi
Sito istituzionale

Rodi è capoluogo del Dodecaneso e centro principale dell'isola omonima.

Da sapere[modifica]

Quando andare[modifica]

Rodi gode di un clima mediterraneo molto mite, non a caso l'isola di cui è capoluogo è chiamata isola del sole. Le piogge sono assenti nel periodo giugno-agosto e a livelli trascurabili anche nei mesi di maggio e settembre. Ciò non toglie che esistano differenze climatiche nelle varie zone cittadine. Il versante occidentale (spiagge di Kimata e Ialissos) presenta un clima meno piacevole di quello orientale (spiagge di Elli, Callitea e Faliraki). Il caldo d'agosto si avverte di più negli stretti vicoli della città medievale, meno negli alberghi di Neochori, essendo questi situati in posizione sopraelevata sul porto di Mandraki.

La stagione balneare è molto lunga e al di fuori dei mesi di luglio ed agosto si trovano ottime occasioni nella prenotazione delle camere d'albergo. I prezzi calano sensibilmente già dal 15 di agosto. Settembre è ancora un periodo ideale per i bagni di mare essendo la temperatura dell'acqua attestata sui 26.7 °C con un calo minimo rispetto al mese precedente (27.2 °C).

Cenni storici[modifica]

Colosso di Rodi

Grazie alla sua posizione, al crocevia di importanti rotte marittime tra l'Egeo, l'Egitto, il vicino e medio Oriente, l'isola di Rodi fiorì fin dagli albori della civiltà. Fu una colonia dorica, fondata intorno al 1.100 a.C.

Scongiurato il pericolo di un'invasione persiana, in seguito alla vittoria riportata dalla lega panellenica su Serse nella battaglia navale di Salamina (480 a.C.), Rodi entrò a far parte della lega delio-attica ma rimase neutrale nelle guerre del Peloponneso. Nel 408 a. C. le tre città principali dell'isola, Ialyssos, Kamiros e Lindos si unirono fondando il porto di Rodi.

Al successivo periodo ellenistico risale il Colosso di Rodi, una delle Sette Meraviglie del mondo antico, eretto dallo scultore di Lindo, Chares. La costruzione durò 12 anni e fu completata nel 293 a.C. La statua, alta 30 m., rappresentava il dio del sole Helios e si trovava all'ingresso del porto di Mandraki oppure nella zona dell'antica acropoli. Un forte terremoto colpì Rodi intorno al 226 a.C. danneggiando gravemente gli edifici cittadini e facendo cadere il Colosso.

Nel 164 a.C. Rodi fu assoggettata dai Romani ma continuò a prosperare anche nella successiva epoca bizantina. Nel 653 d. C. Rodi fu occupata per un breve periodo dagli arabi che portarono via i blocchi del colosso di Rodi che giacevano a terra per poi rivenderli a un ebreo di Emesa (odierna Homs).

Dopo la caduta dell'impero bizantino in seguito alla quarta crociata del 1204, Rodi fu brevemente occupata dai genovesi prima di essere restituita all'imperatore di Nicea.

Tratto delle mura medievali

I Cavalieri Ospedalieri, rifugiatisi a Cipro dopo la perdita dei loro possedimenti in terra santa, si impadronirono di Rodi il 15 agosto 1309 e vi rimasero per i successivi due secoli. L'ordine respinse due tentativi d'invasione: uno del 1440 ad opera del sultano mamelucco d'Egitto, il secondo nel 1480 ad opera del sultano ottomano Maometto II.

Dopo queste vittorie, il Gran Maestro Pierre d'Aubusson, intraprese grandi opere di rafforzamento delle mura cittadine. Al momento della sua morte, nel 1521, Rodi possedeva le fortificazioni più imponenti del mondo cristiano del tempo. Tuttavia queste opere non furono sufficienti a respingere l'assedio della città iniziato nel 1522 dal sultano Solimano il Magnifico. Nel dicembre del 1522 i Cavalieri vennero a patti con il sultano ottenendo il permesso di lasciare Rodi con tutti i loro averi. Il 1 gennaio 1523 salparono con le loro loro navi alla volta di Civitavecchia e soggiornarono per un breve periodo a Viterbo prima di insediarsi a Malta nel 1530 per iniziativa di papa Clemente VII e dell'imperatore Carlo V.

I greci rimasti furono fatti sloggiare dalla città entro le mura e il loro posto fu preso da ebrei sefarditi che, cacciati da Spagna e Portogallo, avevano ottenuto dal sultano il permesso di stabilirsi a Rodi. Molte chiese cristiane furono convertite in moschee o lasciate cadere in rovina. Furono anche costruiti bagni pubblici (hamam), biblioteche ed edifici nel classico stile ottomano con tipiche balconate e verande in legno chiuse a sguardi indiscreti. Il risultato fu una miscela di elementi architettonici occidentali e orientali che valgono tuttora a conferire alla città entro le mura un fascino particolare. In epoca ottomana Rodi acquisì la fisionomia di una classica città di provincia e la sua funzione economica principale si ridusse a mercato di prodotti agricoli provenienti dalle campagne circostanti e dalle altre isole del Dodecaneso.

Teatro Giacomo Puccini, opera di Armando Bernabiti

Nel 1912 le truppe italiane occuparono Rodi e tutto il Dodecaneso stabilendo un possedimento riconosciuto a livello internazionale con il trattato di Losanna del 1923. Gli italiani si diedero un gran da fare per abbellire la città di Rodi. Al governatore Mario Lago (in carica dal 1922 al 1936) si deve un piano di opere pubbliche mirato al ripristino delle antiche mura e del fossato, entrambi soffocati da una ridda di modeste abitazioni di epoca ottomana che furono inequivocabilmente abbattute. L'architetto Florestano Di Fausto fu il progettista del Grande Albergo delle Rose e dei palazzi in stile eclettico e alquanto esotico che adornano il fronte del porto di Mandraki mentre all'altro architetto Armando Bernabiti si devono öa chiesa di san Francesco, l'acquario, la casa del balilla e lo stabilimento balneare "La Ronda".

il 22 novembre 1936, fu nominato governatore del Dodecaneso, Cesare Maria de Vecchi, conte di Val Gismon. Il nuovo governatore non amava le realizzazioni urbanistiche del suo predecessore e ordinò che decorazioni e fronzoli fossero rimosse dagli edifici creati da Florestano Di Fausto.

Durante la seconda guerra mondiale Rodi subì un terribile bombardamento da parte della RAF che provocò parecchie vittime e distruzione di edifici anche nella città medievale. Nel luglio del 1944 i nazisti ordinarono la deportazione di oltre 1.700 ebrei sefarditi al campo di Auschwitz. Il console turco Selahattin Ülkümen riuscì a salvare 42 famiglie ebree, fornendo ai loro membri (circa 200 persone) passaporti turchi.

Nel 1947 Rodi e il Dodecaneso furono assegnati al regno di Grecia. Il dopoguerra vide l'affermarsi di Rodi come centro maggiore del turismo internazionale. Gli scandinavi furono i primi ad accorrervi in massa. Furono costruiti alberghi sempre più grandi per far fronte alla domanda crescente. Gli alberghi più recenti, spesso molto alti, sfilano sui 14 km di strada dall'aeroporto al centro. Nel 1988 la città medievale di Rodi fu inserita nella lista UNESCO dei Patrimoni mondiali dell'umanità in Grecia.

Come orientarsi[modifica]

Quartieri[modifica]

  • Centro storico — Comprende la zona del porto di Mandraki e, più all'interno e in posizione leggermente sopraelevata, il quartiere di Neochorio dove stanno alberghi economici. Nonostante la definizione, è una zona in gran parte moderna, contrassegnata da numerosi edifici eretti durante la dominazione italiana sul fronte del porto nello stile caratteristico dell'epoca fascista (Palazzo delle Poste, Municipio, Teatro Nazionale, Chiesa degli Evangelisti, Albergo delle Rose).
Probabilmente il colosso di Rodi, una delle 7 meraviglie del mondo antico, si ergeva all'ingresso del porto di Mandraki, là dove oggi stanno le due colonne gemelle sormontate da statue di cervi.
All'estrema punta settentrionale dell'isola di Rodi sta l'acquario, altra opera di epoca fascista. Dall'uno e dall'altro lato dell'acquario si estendono le due spiagge cittadine, contornate da grandi alberghi.
  • Monte Smith — A occidente della città medievale si estende la collina oggi detta Monte Smith con le rovine dell'antica acropoli. Gli scavi hanno messo in evidenza il tempio di Apollo, lo stadio e l'Odeon del periodo ellenistico. In questa zona si trovano anche gli edifici dell'università "Egeo".
  • La città medievale — Racchiusa entro una possente cinta di mura, la città medievale di Rodi è stata annoverata tra i Patrimoni mondiali dell'umanità in Grecia. Si formò tra il XIV e il XV secolo. La costruzione delle mura fu iniziata nel 1309, l'anno stesso dell'occupazione della città da parte dell'Ordine cavalleresco di San Giovanni di Gerusalemme. Il tratto di mura sul lungomare è particolarmente suggestivo se visto dal traghetto che arriva da Il Pireo di primo mattino. In questo tratto si apre la Porta del Mare (thalassini pyli), la più spettacolare di tutte, racchiusa fra due imponenti bastioni. È così chiamata perché conduce al molo. La custodia di ciascuna delle porte era affidata a una diversa nazionalità (Provenza, Auvergne, Francia, Inghilterra, Germania, Italia, Aragona e Castiglia). All'epoca la città si divideva in tre parti:
    • Il quartiere amministrativo — Intorno al palazzo del Gran Maestro.
    • Collachio — Il quartiere a nord del palazzo. Vi si trovava l'ospedale, il palazzo dell'arcivescovo e l'armeria. La sua arteria principale era la via dei Cavalieri, tuttora, la strada più visitata di Rodi. Vi si affacciano gli "alberghi delle lingue" come venivano chiamate allora le residenze dei Cavalieri assegnate in base alla loro nazionalità. Ne rimangono quattro: L'albergo di Provenza, costruito nel 1518 e restaurato all'epoca del dominio italiano, l'Albergo di Francia del 1509 e considerato l'edificio più interessante, l'albergo di Spagna e quello d'Italia. Di fronte l'Albergo di Spagna si trova l'edificio dell'ospedale, oggi adibito a museo archeologico. All'estremità della via dei Cavalieri si trova la Loggia di San Giovanni che costituiva uno degli ingressi al Palazzo del Gran Maestro.
    • Borgo — Il quartiere esteso a sud del castello. Era la zona dove abitavano i semplici sudditi, anch'essi di varie nazionalità. Franchi, come venivano chiamati all'epoca tutti gli Europei occidentali giunti in oriente al seguito dei Crociati, Ebrei e Greci cui si sovrapposero Turchi e genti di fede musulmana dopo la presa ottomana della città. A testimonianza di quel periodo rimangono numerose moschee e bagni turchi. All'inizio della via Socrate (odòs Sokràtous in greco) si trova la moschea di Solimano del 1522 e alla sua estremità i tribunali anch'essi di epoca ottomana (XVI secolo). La via Aristotele (odòs Aristotèlous) costeggia il tratto interno delle mura che guardano sul lungomare. Nelle vicinanze si trova la piazza con il palazzo dell'Arcivescovado del XV secolo, molto probabilmente residenza del vescovo latino o ortodosso. Sulla piazza Ippocrate con la fontana di epoca ottomana al centro si affaccia l'edificio noto come "Castellania" del 1597. Nel quartiere della Giuderia abitato un tempo da ebri sefarditi affluiti a Rodi dopo la loro cacciata dalla Spagna si trova la sinagoga di Kahal Shalom.

Frazioni[modifica]

  • 36.419828.1581 Ialisos — Situata lungo la strada per l'aeroporto, l'antica Ialisos è oggi un centro balneare indipendente, pieno di alberghi anche enormi che si affacciano su una spiaggia striminzita che purtroppo è rivolta a nord.
  • 36.3779728.238832 Calitea — Sul versante orientale e quindi con un clima più gradevole di Ialisos, Calitea è piena di alberghi ed è famosa anche per le terme di epoca fascista, oggi in disuso.
  • 36.3397328.201533 Faliraki — Un grosso centro balneare a sud di Calitea con numerosi, vasti alberghi affacciati su una baia che comprende anche spiagge più solitarie, alcune frequentate da nudisti.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In nave[modifica]

Il viaggio in nave da Il Pireo dura mediamente 18 ore. Di seguito vengono fornite indicazioni parziali sui collegamenti marittimi che toccano Rodi, indicazioni che possono essere prese in considerazione per escursioni alle altre isole del Dodecaneso o anche a Creta.

  • Con i traghetti della GA Ferries che partono da Il Pireo e effettuano scali intermedi a Patmo (Patmos), Lero (Leros) e Coo (Kos). Occorrono ben 18 ore per compiere la traversata.
  • Con i traghetti della Blue Star che effettuano scali intermedi a Stampalia (Astypalea), Calimno (Kalymnos), Coo, Nisiro (Nisyros), Piscopi (Tilos) impiegando le solite 18 ore per raggiungere Rodi.
  • Con i traghetti della LANE che partono da Il Pireo toccando Creta. Effettuano scali intermedi a Milo, Santorini, Candia (Iraklio), Sitia, Caso (Kasos), Scarpanto, Diafani, Calchi (Chalki). Biglietti e informazioni all'agenzia Zorpidis di Rodi in via Diakou Alexandrou nº 38. Tel: +30 22410 20625, +30 22410 30054. Fax: +30 22410 26745

In autobus[modifica]

  • 36.4472928.225025 Capolinea degli autobus extraurbani (Ktel Rodou) (Su retro del mercato di Mandraki). Vi fanno capolinea gli autobus provenienti da Lindo e dagli altri centri isolani. Non circolano il sabato e la domenica e terminano le corse nel tardo pomeriggio prolungate, solo in pochi casi, fino alle 21:00.


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

Rodi dispone di linee di autobus urbani gestite dall'azienda municipale "RODA". Gli autobus collegano il centro con i quartieri periferici e anche con le frazioni vicine (Ialissos, Callitea, Faliraki). La loro frequenza è però rada (1 ora nei giorni feriali) e terminano le loro corse alle 18:30. Il capolinea principale è a fianco di quello degli autobus extraurbani, nella zona del mercato di Mandraki.

L'azienda RODA gestisce anche un trenino-giocattolo che fa il giro delle principali attrazioni cittadine ma non entra dentro i vicoli della città medievale, limitandosi a fare il giro delle antiche mura dalla circonvallazione esterna. Il trenino parte dalla piazza Elefteria, di fronte al 36.4490928.224896 Bar Aktaion di Mandraki. Effettua la prima corsa alle 8 e l'ultima alle 19:00. Il prezzo del biglietto intero era di 7€ al 2018, gratuito per i bambini al di sotto dei 3 anni e 4€ per quelli di età tra i 4 e i 10 anni.

Cosa vedere[modifica]

Città medievale[modifica]

La via dei Cavalieri (odòs Ippotòn in greco) nella città vecchia di Rodi

Itinerario nella città medievale di Rodi - Una mattinata è più che sufficiente per una visita ma chi dispone di più tempo può spezzare l'itinerario in due fasi riservando il pomeriggio alla visita del Borgo. In genere si accede alla città medievale da Mandraki, varcando l'antica "Porta della Libertà" (Pyli tis Eleftherias), oltre la quale si apre la piazza Simi con le rovine di un tempio dedicato ad Afrodite. Dopo aver visitato il vicino museo archeologico si percorre la via dei Cavalieri raggiungendo il Palazzo del Gran Maestro. Si imbocca quindi la via Socratous giungendo a piazza Ippocrate intorno alla quale si trova la "Giuderia" e il tratto di mura prospiciente il porto.

Palazzo del Gran Maestro
  • 36.445728.22411 Palazzo del Gran Maestro. 6€. Ad una delle estremità di via dei Cavalieri si innalza il Palazzo del Gran Maestro. L'edificio originale andò distrutto nel terremoto del 1856 e quello che vediamo oggi è una ricostruzione del 1940 al tempo in cui governatore del Dodecaneso era l'italiano Cesare Maria De Vecchi. Varcata la porta d'ingresso si entra in un grande cortile ove sono stati collocati frammenti di statue del periodo ellenistico e romano provenienti da Coo. Delle 157 sale che compongono il palazzo solo 24 sono aperte al pubblico. Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi su Wikipedia Palazzo del Gran Maestro (Q931371) su Wikidata
  • 36.4438728.227712 Castellania (Μέγαρο Καστελλανία), Aristotelous 4 (Sulla piazza dedicata a Ippocrate (Platìa Ippokràtous) in fondo a via Sokràtous). Questo edificio, noto anche come loggia dei mercanti, risale agli inizi del XVI secolo. In epoca ottomana fu adibito a mercato del pesce. Al tempo della successiva dominazione italiana fu restaurato ed oggi la scalinata esterna che conduce al piano superiore è luogo di raduno di turisti che si rilassano osservando il movimento circostante. Il centro della piazza è ornato da una piccola fontana di epoca ottomana.
  • Palazzo del vescovo. Sorge sulla vicina piazza dedicata ai Martiri Ebrei (Platìa Evrèon Martyron) ornata da una piccola fontana con statue in bronzo di cavallucci marini. Da qui la via Pindaro conduce al porto attraversando la porta dei mulini che si apre tra le antiche mura. Intorno alla piazza si estende la giuderia che all'anno 2000 annoverava ancora 2.000 ebrei, per lo più discendenti Sefarditi.
  • 36.4425928.224863 Bagni turchi (yenì hamam). Sulla piazzetta Arionos (Αρίωνος), un po' fuori dalle solite strade percorse dai turisti. Non si conosce la data esatta della sua costruzione ma è stato ipotizzato l'anno 1588. Gli interni dei bagni turchi sono stati restaurati nel 2001 ed è possibile visitarli (per fare il bagno, 5 EUR, locali separati per uomini e donne) ogni giorno (esclusa la domenica) dalle 08:00 alle 16:30. Sono chiamati anche "yenì hamam" (terme nuove) in contrapposizione a "eski hamam" (terme vecchie) oggi in rovina e dislocate sulla vicina piazza Evdilou (πλατεία Ευδήλου).
  • Ospizio di Santa Caterina. L'ospizio di Santa caterina fu costruito nel 1391 con i finanziamenti dell'italiano Domenico d'Allemagna, ammiraglio dell'ordine dei cavalieri di San Giovanni al tempo del Gram Maestro Heredia come emerge dalla lettura del contratto stilato all'epoca. L'ospizio era stato costruito nel borgo di Rodi vicino alla porta che si apriva sul molo, porta che un secolo dopo sarebbe stata chiamata di Santa Caterina. Questo edificio andò distrutto durante l'assedio del 1480. La sua ricostruzione fu completata nel 1516 da Costanzo Operto al tempo del Gran Maestro Fabrizio del Carretto, come testimoniano le iscrizioni sulla facciata ovest dell'edificio. Durante i bombardamenti aerei del 1944 l'ala orientale dell'edificio andò distrutta così come altri edifici del quartiere ebraico. Nel dopoguerra ospitò numerosi senza tetto provenienti da altre isole del Dodecaneso. I lavori di restauro iniziarono nel 1992 e durarono un triennio.
  • Tribunale d'epoca ottomana.
  • 36.4443628.224114 Torre dell'orologio (Pyrgos tou orologiou), Apolloniou 11. Ingresso: 2 €, con consumazione: 5 €. Risalente al 1851 di tratta di una torre costruita sul luogo di una vecchia postazione di vedetta a fianco della Mosche di Solimano il Magnifico. L'accesso a pagamento permette di arrivare fino in cima e godere di una splendida vista su tutta la città.
  • 36.443728.22395 Biblioteca di Hafiz Ahmed Agha. Sorge di fronte la moschea di Solimano. L'edificio risale alla fine del XVIII secolo. Al suo interno sono custoditi miniature coraniche più antiche. Hafiz Ahmed Aga Könyvtár (Q15071588) su Wikidata

Mura di Rodi[modifica]

Porta d'Amboise
Porta marina

Costruite verso la metà del XIV secolo sul tracciato di mura precedenti, verranno riscostrite dopo l'assedio turco del 1480 e dopo il terremoto dell'anno successivo.

  • 36.4459728.222766 Porta d'Amboise. Costruita nel 1512 per volere di Amerigo d'Amboise nel 1512 è fiancheggiata da due grandi torrioni semicircolari.
  • Porta della Libertà (Pyli tis Eleftherias).
  • Bastione degli Angeli (Dopo l'edificio della dogana).
  • Porta San Paolo.
  • Porta Rossa (Porta di San Giovanni).
  • Porta Sant'Atanasio.
  • Porta Santa Caterina.
  • Porta dei Cannoni.
  • 36.4439328.228287 Porta Marina (Thalassini Pyli).
  • Porta dell'Ospedale. Ornata con lo stemma sabaudo entro due fasci littori.

Architetture religiose[modifica]

  • Chiesa di San Marco.
  • 36.442828.23088 Chiesa della Madonna del Borgo (Panagia Mpourgos). Rovine di parti dell'abside di una chiesa gotica.
  • Chiesa di Agiou Pantaleimonas.
  • Monastero di San Giorgio.
  • Panagias tis Nikis.
  • Sintrivan tzami.
  • 36.4428128.228029 Moschea di Ibrahim Pasha.
  • 36.441628.2265210 Moschea di Rezep Pasha.
  • Moschea del sultano Mustafa.
  • 36.44388928.22416711 Moschea di Solimano il Magnifico (Suleymaniye Cami). La moschea, come la vediamo oggi, è una ricostruzione degli inizi del XIX secolo. L'originale fu costruito nel 1522 poco dopo la presa di Rodi da parte degli Ottomani. Sorge sul sito di un'antica chiesa dedicata ai Santissimi Apostoli di cui rimane il portale. Lungo la Odòs Sokratous che attraversa il quartiere turco si affacciano numerose bancarelle che vendono souvenir e chincaglierie di ogni genere. La strada si anima dopo il tramonto con molti turisti sfaccendati che ponderano attentamente le inutili mercanzie. Suleymaniye Mosque, Rhodes (Q2381941) su Wikidata
  • 36.4428828.2231912 Moschea del Bey Hamtza.
  • 36.442228.230413 Sinagoga di Kahal Shalom (Sulla Odòs Dossiadou). Risale al XV secolo. Kahal Shalom Synagogue (Q2920386) su Wikidata


Musei[modifica]

Museo archeologico
  • 36.444828.227114 Museo Archeologico, Platìa Megàlou Alexandrou, +30 22410 75674, +30 22410 34719, fax: +30 22410 31048. Le collezioni sono costituite da reperti provenienti da scavi effettuati in varie isole del Dodecaneso nel periodo dell'occupazione italiana. Il museo occupa l'edificio adibito ad ospedale all'epoca in cui Rodi era sottomessa all'ordine cavalleresco di San Giovanni di Gerusalemme. La sua costruzione fu iniziata nel 1440 quando governava il Gran Maestro De Lastic. I finanziamenti derivavano dal lascito testamentario di Fluvian, il predecessore di Lastic. I lavori di costruzione si protrassero per un cinquantennio e l'ospedale fu inaugurato dal Gran Maestro d'Aubusson. L'edificio presenta evidenti influenze gotiche.
    Attraverso il portale a forma di arco acuto si accede alla corte interna circondata da un loggiato a due piani ove si aprono le diverse sale del museo. Nel cortile è esposta una statua del periodo postellenistico raffigurante un leone seduto con ai suoi piedi la testa di un toro. Sempre nel cortile sono esposti frammenti di mosaici provenienti da una chiesa paleocristiana di Arkasa, località nell'isola di Scarpanto.
    Al primo piano si trova la grande sala che un tempo serviva da ricovero per i degenti ove oggi sono esposte le epigrafi tombali dei cavalieri di San Giovanni e i loro emblemi. Vi si trova anche un sarcofago di epoca romana che servì da ultimo riposo per il Gran Maestro Cornellian. Nella sala contigua che fungeva un tempo da refettorio sono esposte steli funebri del periodo preclassico provenienti dall'isola di Nisiro (Nisyros). Nelle sale del lato sud del loggiato sono esposti esempi di arte rodia dal periodo arcaico fino all'epoca romana. Al periodo arcaico appartengono due statue raffiguranti kouroi (ragazzi) rinvenuti a Kamiros. La sala era adibita a cucina al tempo in cui era in funzione l'ospedale. Nelle rimanenti sale sono esposte statue del periodo ellenistico tra cui spiccano quella di Venere al bagno e la testa del dio Sole (Elios).
    Altre 15 sale si aprono sul lato nord e occidentale del primo piano del loggiato. Vi sono esposti vasi e piccoli oggetti che costituivano l'arredo funebre di tombe delle necropoli di Ialyssos e Kamiros. I reperti risalgono a un periodo compreso tra il IX e il IV secolo a. C. Tra le collezioni di vasi spiccano anfore con raffigurazioni di animali su fondo chiaro del periodo arcaico. Nell'ottava sala sono esposte collezioni di monete del periodo ellenistico oltre a monili del periodo miceneo.
    Museo archeologico di Rodi su Wikipedia Museo archeologico di Rodi (Q4785432) su Wikidata
  • Museo dell'arte neogreca (Museio Neoellinikis Technis). Biglietto d'ingresso: 3 € (comprensivo della visita delle 3 sezioni). Di recente costituzione, si compone di tre sezioni dislocate in 3 diversi punti della città medievale. Una pinacoteca è su piazza Simi, vicino alla porta della Libertà, l'altra sulla Piazza Charitou. Il centro d'Arte moderna è invece, sulla via Sokratous.
  • 36.44219728.23040115 Museo Ebraico della Sinagoga. Museo ebraico di Rodi su Wikipedia Museo ebraico di Rodi (Q6189890) su Wikidata


Mandraki[modifica]

Ingresso al mercato municipale
Castello di San Nicola e statue del cervo
Palazzo del governatore
Palazzo delle Poste
Mulini di Mandraki
  • 36.4511228.2279316 Forte di San Nicola. Un forte eretto al tempo del gran maestro d'Aubusson. Non è aperto al pubblico.
  • 36.4509728.2258517 Statue del Cervo. l'ingresso al vecchio porto di Mandraki è segnato da due colonne sormontate entrambe da statue di cervi. Con tutta probabilità questo era il punto dove si ergeva il colosso di Rodi.
    Il cervo è un simbolo di Rodi e secondo la leggenda fu introdotto nell'isola dai crociati. Tuttavia, nei testi antichi Rodi è occasionalmente riferita come Elaphousa, il che lascia supporre che colonie di cervi fossero presenti ben prima dell'arrivo dei crociati. Questa teoria è suffragata anche da reperti archeologici del VI secolo a.C.
  • 36.4490128.2279618 Mulini di Mandraki.
  • 36.451628.224819 Palazzo del Governatore. Palazzo del Governatore (Rodi) su Wikipedia Palazzo del Governatore (Q17638004) su Wikidata
  • 36.4476228.225420 Mercato municipale (Nea agora).
  • 36.4537328.2224221 Grande Albergo delle Rose (Casinò di Rodi).
  • 36.457128.220722 Acquario. Acquario di Rodi su Wikipedia Acquario di Rodi (Q31833) su Wikidata


Acropoli di Rodi[modifica]

  • Tempio di Apollo.
  • Odeon.
  • 36.438928.211923 Stadium.

Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

La spiaggia Kimata e sullo sfondo la punta sabbiosa con l'acquario di Rodi
Spiaggia di Rodi
  • 36.4550728.221961 Spiaggia di Rodi (Paralia Elli). Situata all'estrema punta settentrionale dell'isola, tra l'acquario e il Casinò di Rodi, è una spiaggia attrezzata dove è possibile noleggiare sdraio ed ombrelloni. La spiaggia sul versante occidentale prende il nome di Paralia Kimata (Le onde).


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Locali notturni[modifica]

Parecchi locali frequentati da giovani sono situati, tutti in fila, sulla via Orfanidou, nella zona della spiaggia Kimata. Quelli intorno alla piazzetta Arionos, nella città medievale vicino ai bagni turchi sono più orientati a turisti di passaggio:

  • 36.45228.216911 Colorado Club, Via Orfanidou 57. Disco club che si sviluppa su tre piani con diverse sale, ciascuna dedicata a un tipo diverso di dance music (live music, trance, r&b, ecc.).
  • 36.4432528.227952 Akanthus (Ex Paffuto), Via Evripidou (Vicino a piazza Ippocrate), +30 697 506 2620 (cell). Un locale dall'arredo molto curato dove si degustano vini e cocktail allietati da musica.
  • 36.4429828.224643 Rogmì tou Chronou, Platia Arionos, 4, +30 22410 25202. Mar-Sab 19:00–04:00 Dom 19:00–00:00. Locale aperto fino a tardi dove si può cenare o gustare cocktail a lume di candela accompagnati da musica di vario genere, anche Rock.


Dove mangiare[modifica]

A Rodi esiste una ridda di ristoranti italiani sulla cui bontà è meglio tacere. La pizza, qui come nel resto della Grecia, è preparata con ingredienti diversi da quelli italiani. La mozzarella, ad esempio, è sostituita dalla feta, formaggio che le conferisce tutt'altro sapore. L'unico ristorante consigliato per palati italiani, anche se in se stesso molto particolare, è quello annesso all'albergo Marco Polo. All'interno del cortile medievale ove il silenzio è interrotto solo dallo scroscio delle fontane si degustano piatti di epoca medievale come fagiolini al pesto o alla rughetta e altri ispirati alla cucina turca come la mousse di melanzane o lo yogurt bayardi. Da provare anche la marmellata di fico.

Prezzi medi[modifica]

  • 36.4444728.226091 Hosteria dei Cavalieri (ex Myrovoliès), Via Lahitos (Λάχητος) 13, +30 22410 38693. Un ristorante che ha cambiato gestione; mentre prima era un apprezzato "mezedopolio" (locale dove vengono serviti spuntini - mezedes-, sul tipo delle tapas spagnole) con tanto di orchestrina, oggi è un ristorante italiano con buone recensioni.
  • 36.4421928.227362 Sea Star Pizanias, Piazza Sofocle (Platìa Sofocleus) n°24, +30 22410 22117, +30 2241031884. Lun-Dom 12:00–00:00. Piatti di mare particolarissimi, preparati con molto estro dal proprietario, Pizanias Kyriakòs commerciante all'ingrosso di generi ortofrutticoli, il che garantisce la bontà degli ingredienti. La specialità è costituita dai gamberoni preparati alla maniera di Simi (Symi).
  • 36.4431928.22733 Taverna Yiannis, Platonos 41 (Prosecuzione di via Apelloù), +30 2241036535. Un ristorantino senza pretese con piatti tipicamente greci come musakà, stifado e "lachanosoupa" una minestra a base vegetale spesso offerta come antipasto serale.
  • Rodas (ex Mpoukià Mpoukià Boccone per boccone), Via Platonos 22 (Quasi adiacente a Yiannis). Una taverna microscopica, ma molto caratteristica e valida e dai prezzi insolitamente bassi: quando devi ordinare, ti portano in cucina a vedere de visu i cibi del giorno fra cui scegliere.
  • 36.4432628.229274 Alexis - 4 Seasons, Aristotelou 33, +30 22410 70522. Lun-Dom 11:45–23:45. Una "psarotaverna" (Ristorante con pietanze a base di pesce) considerata di ottimo livello.
  • 36.4368828.221236 To Stenò, Agion Anargirion nº 29 (Nel vecchio quartiere di Marasia), +30 22410 35914. Specializzato in pietanze locali. Non è facile da trovare, se non disponete di un buon GPS magari fatevici portare da un taxi. Non ve ne pentirete. Si tratta di un ristorantino a conduzione familiare con una deliziosa corte interna. I piatti sono uno migliore dell'altro, se anche non li conoscete di nome, lanciatevi tranquillamente, è tutto buonissimo ed i prezzi sono onesti.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • 36.452328.222221 International Hotel, Kazouli 12, +30 22410 24595 30221, fax: +30 22410 30221, . Albergo semplice e pulito in centro a pochi passi dal Casinò e da moltissime attività commerciali oltre che al porto ed alla spiaggia. Ha una bella terrazza su cui consumare le prima colazione. Dispongono di cassette di sicurezza per la clientela.

Prezzi medi[modifica]

  • 36.4429428.225782 Marco Polo, Agiou Fanouriou 40-42, +30 22410 25562, +30 694 4889139 (cell.). Qualche decennio fa, un nostro connazionale in visita a Rodi si innamorò della città medievale e decise di acquistare questa magione in rovina del XV secolo trasformandola in un "Hotel de charme" estremamente curato nei particolari e con atmosfere da sogno.
  • 36.4428728.22833 Via via, Pythagoras 45 & Lisipou 2 (Nei vicoli intorno piazza Ippocrate, vicino alla Porta del Mare), +30 22410 77027, +30 694 8522081 (mobile). Stanze 45/100 € in alta stagione senza colazione, pagabile separatamente con 8 €. Aperto tutto l'anno con stanze molto graziose.

Prezzi elevati[modifica]

Grande Albergo delle Rose
  • 36.4537328.222414 Grande Albergo delle Rose, 4, Papanikolaou, +30 22410 97500, fax: +30 22410 97504. Albergo storico inaugurato nel 1925, su progetto dell’architetto Florestano de Fausto, Il 3 aprile 1949 vi fu firmato l'armistizio tra Israele e i suoi vicini arabi.
    È stato completamente rinnovato sul finire del XX secolo dall'architetto greco Dimitris Potiropoulos. Vi è annesso il casinò di Rodi.
  • 36.4447628.225537 Αvalon, Haritos 9 (Nelle vicinanze della "Odos Ippotòn" a 100 metri dal palazzo del Gran Maestro), +30 22410 31438. Albergo a gestione familiare inaugurato nell'aprile del 2007 ma data la sua locazione ha già ospitato congressi ed eventi artistici. Classificato come "Boutique Hotel" è composto da suites.


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Costa orientale
  • Calitea
  • Lindo (50 km) - Il maggior centro balneare dopo Rodi.
Costa occidentale
Isole


Altri progetti

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