Percorso 24 ottobre 1944 | |
Tipo itinerario | Pedonale |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Territorio | Novarese |
Città | Novara |
Lunghezza | 2 km |
Tempo | 1 ora |
Il percorso 24 ottobre 1944 è un itinerario che si sviluppa attraverso il centro della città di Novara in Piemonte.
Introduzione
[modifica]L'itinerario ripercorre i luoghi nei quali hanno avuto luogo gli eventi legati alla w:Strage di Novara, uno degli episodi salienti della Resistenza nella città piemontese.
Cenni storici
[modifica]Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 arrivarono a Novara diversi reparti tedeschi che ottennero senza difficoltà il controllo sulle armi e sui soldati italiani presenti nelle numerose caserme della città. Si formò il nuovo partito fascista repubblicano e furono ricostituite le organizzazioni fasciste che, dopo la nascita della Repubblica sociale italiana, assunsero un ruolo amministrativo e politico con i nazisti. Dall'ottobre 1943 iniziarono le sostituzioni alla Prefettura e alla Questura con uomini fedeli alla RSI, alle dipendenze della Questura ci fu anche un reparto speciale, la cosiddetta squadraccia, istituito nel giugno del 1944 e divenuto tragicamente noto per le azioni violente e sanguinarie ai danni dei partigiani della zona ma anche della popolazione civile.
Il percorso ricostruisce gli eventi del 24 ottobre 1944 e si snoda lungo alcuni dei luoghi principali legati alla Resistenza novarese.
Quando andare
[modifica]Tutto l'anno.
A chi è rivolto
[modifica]L'itinerario è idoneo per chiunque. In particolare è indicato per le persone interessate alla storia contemporanea e alla storia della Resistenza.
Come arrivare
[modifica]Il percorso parte e attraversa gran parte del centro storico di Novara.
Tappe
[modifica]- 1 Piazza del Broletto (monumento ai caduti)
- 2 Monumento a Mons. Leone Ossola
- 3 Piazza Martiri (monumento ai caduti)
- 4 Via Caccia Dominioni (rifugio antiaereo)
- 5 Vicolo dell'Arco
- 6 Casa di Piero Fornara
- 7 Piazza Cavour (monumento ai caduti)
Dove parcheggiare
[modifica]Descrizione del percorso
[modifica]Dal Broletto a piazza Martiri
[modifica]L'itinerario inizia all'interno del complesso del Broletto, di origine medievale e storica sede dell'amministrazione cittadina. Gli edifici che lo compongono risalgono ad epoche diverse e sono disposti a quadrilatero intorno all'Arengo, il cortile interno. Da sempre è anche importante zona di transito della vita cittadina, due passaggi collegano infatti Corso Italia, un tempo area mercatale della città con l'attuale piazza della Repubblica in cui si trova il duomo e la sede vescovile.
Nella parte meridionale del Broletto, sotto il porticato, si trova il monumento dei caduti sul quale sono riportati tutti i nomi dei caduti della provincia di Novara e della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, il monumento è una delle sedi delle cerimonie di commemorazione del 25 aprile.
Uscendo dal Broletto si arriva a piazza della Repubblica chiusa a sud dalla fiancata del duomo di Novara, la facciata antonelliana dello stesso si affaccia su un cortile, non sempre aperto, sul quale si affaccia anche il battistero romanico.
Percorrendo via Fratelli Rosselli in direzione ovest si costeggia dapprima piazza Puccini con la statua di Carlo Emanuele, sulla stessa via, poco più avanti si incontra l'ingresso del Teatro Coccia e proseguendo si giunge a Piazza Martiri della Libertà con al centro la statua equestre di Vittorio Emanuele II.
La piazza quadrangolare è chiusa sul lato meridionale dal Castello Visconteo, ad ovest da Palazzo Venezia, sede storica delle assicurazioni Generali e così chiamato per la presenza di una statua del leone di San Marco tra i due edifici gemelli che compongono il complesso, a nord l'edificio dell'antica borsa risi, ad oriente la parte laterale del teatro Coccia.
Dietro a palazzo Venezia si trova la parte orientale dei Giardini Vittorio Veneto, qui si trova la statua di Monsignor Leone Ossola, all'epoca dei fatti amministratore apostolico di Novara e importante figura storica del periodo della Resistenza, dopo la seconda guerra mondiale divenne vescovo della città.
Ritornando verso piazza Martiri, davanti al castello visconteo si trova la lapide commemorativa dedicata ai tre detenuti del carcere di Novara (che aveva sede al castello) fucilati per rappresaglia nella mattina del 24 ottobre 1944.
Ritorno al centro
[modifica]Costeggiando la parte meridionale di piazza Martiri si giunge di fronte al conservatorio Guido Cantelli, da qui volgendo lo sguardo a nord si intravede uno scorcio della skyline novarese, la cupola della basilica di San Guadenzio, il campanile e il duomo. Sul lato settentrionale del conservatorio si trova via Caccia Dominioni sulla quale si affacciano gli edifici dell'arcivescovado e il seminario vescovile.
In corrispondenza di Largo Repubblica dell'Ossola, guardando verso sud si vedono i padiglioni dell'Ospedale Maggiore, proprio su questo largo affacciava lo studio di Piero Fornara, medico pediatra di fama internazionale e guida carismatica del movimento antifascista novarese. Su un muro esterno del seminario vescovile è ancora visibile una "R" che contrassegnava la presenza di un rifugio antiaereo.
Svoltando a sinistra al termine di via Caccia Dominioni si torna sul corso Mazzini, antico decumano della città romana. Proseguendo verso nord si incontrano piazza Gramsci, chiusa a nord dalla parte posteriore del palazzo municipale e piazza Matteotti sulla quale si affaccia Palazzo Natta, sede della prefettura.
L'incrocio successivo è chiamato "angolo delle ore" ed è uno storico luogo di ritrovo e appuntamento, a sinistra corso Italia e alla destra via Cavallotti, i due bracci dell'antico cardo romano, qui si trovano anche i resti di un'antica torre romana visibili sotto una copertura di vetro.
Svoltando in via Cavallotti, sulla destra il complesso di Palazzo Negroni e Palazzo Vochieri, sede della biblioteca civica. Proseguendo in direzione ovest si giunge a Via dell'Arco, la stretta strada in cui, all'epoca dei fatti descritti, si trovava la sede della squadraccia.
Verso Largo Cavour
[modifica]Tornando su via Cavour, si prosegue verso nord, ai lati della strada alcuni edifici razionalisti costruiti in epoca fascista quando vi era in progetto il completo rinnovo del centro cittadino, il piano si fermò a causa dell'inizio della guerra.
All'interno dell'edificio situato al numero 15, si trovava l'abitazione di Piero Fornara (1897-1975), il pediatra era uno dei personaggi di spicco della Resistenza novarese e nel suo appartamento, dotato di doppia uscita, si tenevano regolarmente riunioni clandestine per coordinare le attività dei gruppi appartenenti al movimento antifascista. Fornara stesso venne arrestato, interrogato e malmenato il 27 ottobre 1944. Nell'edificio si trova attualmente l'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola "Piero Fornara".
Al numero 10, sul lato destro della via e di fronte al 15, si trova il piccolo punto vendita del biscottificio Camporelli, la produzione del tipico biscotto di Novara prosegue dal 1852 nell'adiacente Vicolo Monte Ariolo.
Il luogo finale dell'itinerario è largo Cavour, qui vennero portati, dopo essere stati trasportati per tutto i centro, gli ultimi quattro detenuti. Vennero fucilati su un muro della birreria Menabrea, il cippo eretto nel 1945 è stato sostituito nel 1957 da un sacello progettato dallo studio di architettura Vittorio Gregotti, Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino.
Sicurezza
[modifica]L'itinerario si snoda in ambiente urbano e in gran parte in zona a traffico limitato.
Lungo l'itinerario sono presenti diversi DAE (defibrillatori semiautomatici). Si trovano presso l'atrio d'ingresso del Broletto, all'ingresso del castello, vicino all'ingresso del Teatro Piccolo Coccia, all'interno dell'ufficio anagrafe del Comune di Novara e della Prefettura (Piazza Matteotti) e nell'atrio della biblioteca comunale in via Cavallotti.