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Penne
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Penne (Italia) - Stemma
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Penne
Sito istituzionale

Penne è una città dell'Abruzzo.

Da sapere[modifica]

È il centro principale della Comunità montana Vestina di cui ha ospitato la sede per molti anni. L’utilizzo del mattone, presente in tutti gli edifici e nei resti di alcune pavimentazioni, le ha valso il titolo di “Città del mattone”. Nel 2006 le è stata conferita la Medaglia d'argento al merito civile per le sofferenze, le distruzioni e le vittime provocate dall'ultimo conflitto mondiale. Dal 2012 fa parte dei Borghi più belli d'Italia.

Cenni geografici[modifica]

Penne è uno dei centri più importanti dell’area Vestina, zona che perpetua il ricordo dell'antico popolo dei Vestini i quali svilupparono qui la loro civiltà prima dell'avvento di Roma. Il paese è situato ad uguale distanza tra il mare Adriatico ed il Gran Sasso d'Italia; si presenta come la naturale porta di accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga attraverso la Riserva Naturale “Lago di Penne”. In posizione collinare fra le valli dei fiumi Tavo e Fino, dista 31 km da Pescara , 35 da Chieti, 67 da Teramo, 7 da Loreto Aprutino, 30 da Atri.

Cenni storici[modifica]

Città pre-romana, Penne sorge in una zona la cui frequentazione da parte dell’uomo risale almeno al Neolitico Medio; fu antica capitale della popolazione italica dei Vestini, e nota ai romani come Pinna Vestinorum. È citata nei testi di Silio Italico, Plinio, Tolomeo, Vitruvio, Valerio Massimo, Frontino e Paolo Diacono. Durante la guerra civile fu distrutta da Silla.

Carlo Magno la dichiarò capitale della provincia e l'assoggettò al potere del Vescovo. Ruggero II la dichiarò città reale. Concessa con titolo di ducato nel 1522 da Carlo V ad Alessandro de' Medici, passò poi nel 1539 nel patrimonio di Margherita d'Austria sposatasi con Ottavio Farnese rimanendo nel dominio della famiglia Farnese e successivamente della famiglia dei Borbone di Napoli. Durante la secolare appartenenza al Regno di Napoli (divenuto poi Regno delle due Sicilie nel 1816), fu capoluogo di Distretto fino al 1837. Cessò di esserlo per punizione del Governo borbonico a causa dei moti risorgimentali accaduti in quell'anno, in cui otto tra gli insorti vennero fucilati a Teramo. Penne eresse in loro memoria il monumento in Piazza XX Settembre. La città divenne poi capoluogo di circondario amministrativo nell'ambito della provincia di Teramo fino al 1926.

Un ramo della famiglia Aliprandi, originaria di Milano, si trasferì in Abruzzo con Giovanni che, in qualità di maggiordomo e confidente personale di Margherita d'Austria, la seguì intorno al 1575. Il figlio di Giovanni, Odoardo, si stabilì a Penne dopo aver ricevuto riconoscimenti e privilegi da Filippo II, re di Spagna. Nel 1670, Antonio, figlio di Odoardo, ebbe il possesso del feudo di Nocciano. Gli Aliprandi si estinsero nel 1910 con la morte del barone e parlamentare Diego.

Il 24 gennaio del 1944 subì un bombardamento alleato che danneggiò gravemente la Cattedrale, l'ospedale e distrusse il teatro comunale e altri edifici civili. A partire dagli anni sessanta, nel sottostante bacino del fiume Tavo, venne creato uno sbarramento artificiale, dando luogo al Lago di Penne, al cui interno è stata creata una rinomata oasi naturalistica.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Penne (Italia)

La struttura urbana di Penne si articola su quattro colli: Colle Sacro, Colle Romano, Colle Castello e Colle Cappuccio. Essi sono rappresentati sullo stemma comunale da altrettante torri sovrastate a destra e, a sinistra, da due ali. L'impianto cittadino attuale è caratterizzato, soprattutto, dall'impronta edilizia del periodo medioevale, con strade strette, vicoli e case contraddistinti dall'uso del mattone a vista.

Quartieri[modifica]

Sono numerosi i centri abitati del suo territorio comunale: Baricelle, Casale, Collalto, Colle d'Omero, Colle Formica, Colle Maggio, Colle San Giovanni, Colle Sant'Angelo, Colle Stella, Colletrotta, Conaprato, Mallo, Pagliari, Ponte Sant'Antonio, Porta Caldaia, Roccafinadamo, San Pellegrino, Serpacchio, Teto e Villa Degna.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, +39 085 4324201.

In auto[modifica]

In autobus[modifica]

  • Linee di pullman gestite da ARPA - Autolinee regionali Pubbliche Abruzzesi [1]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • 42.4559913.92691 Duomo di San Massimo Levita, Piazza del Duomo. È concattedrale dell'Arcidiocesi di Pescara-Penne. Fonti documentarie ed archeologiche hanno permesso di attestare l’esistenza di più chiese precedenti anteriori al Mille, alla cui origine è forse da collocare un antico tempio pagano di epoca romana. La chiesa è attestata per la prima volta nell'868, quando vennero traslate nell'edificio (quello che oggi corrisponde alla cripta risalente al X-XI secolo) le reliquie di san Massimo, a cui da quel momento la chiesa è dedicata. Fu poi ricostruita in stile romanico nel XII secolo, in stile gotico nel XIII secolo, e restaurata in stile barocco nel XVII secolo. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, subì profondi restauri nella facciata (ricostruita), nel transetto e nelle absidi; a seguito di questi interventi ha quasi totalmente perso ogni traccia dell’impostazione medievale, ad eccezione della cripta.
    La facciata in cotto è stata ricostruita nel dopoguerra, mentre elementi originari sono rappresentati dal portale e dal rosone (XIII secolo). La bassa e massiccia torre campanaria risale al XIV secolo. Un altro portale d’epoca rinascimentale è datato 1574 e si apre sul fianco destro.
    L’interno della cattedrale è a tre navate divise da pilastri su cui poggiano semicolonne, con soffitto a capriate. La zona del presbiterio è rialzata per la presenza della cripta. Questa è costituita da cinque piccole navate costituite da due pilastri e due colonne, che terminano con tre absidi. Lo stile con cui sono edificati i pilastri, le colonne e i capitelli ed il materiale utilizzato fanno datare la cripta al X-XI secolo. Nella cripta e nella chiesa sono conservati importanti opere quali:
    -un Crocifisso ligneo del XIV secolo con le braccia staccate dalla croce;
    -l'altare maggiore, risalente al 1180-1190, con un paliotto decorato ad intaglio
    -frammenti di un recinto presbiterale, decorato con figure di animali (XI secolo)
    Altre opere della storia e dell’archeologia locale sono conservati nell’adiacente palazzo vescovile che ospita il Museo civico diocesano.
  • 42.4563213.92732 Museo civico diocesano. Fondato nel 1978 è ospitato in ambienti annessi alla cripta del duomo di Penne (ingresso e cortile, cripta, sala degli argenti, pinacoteca sala dei codici e saletta dei paramenti vescovili), appositamente restaurati.
    I materiali esposti comprendono dipinti dalla fine del XIII al XVIII secolo, sculture dal XII al XVIII secolo, oggetti liturgici preziosi dal XIV al XIX secolo, codici dal XIV al XVIII secolo e paramenti vescovili del XVI-XVIII secolo.
    Si citano in particolare la testa di una statua di epoca romana, un Cristo deposto del Maestro di Tivoli (XIII-XIV secolo), una Madonna con Bambino e Santo e una Crocifissione attribuiti al Maestro di Offida (XIV secolo), una Madonna del Latte attribuita alla bottega di Arnolfo di Cambio (XIV secolo), la pala di San Giovanni del pittore Samberlotti di Montorio (datata al 1617), San Giovanni scrive l'Apocalisse di Battista Gamba (XVIII secolo), e una serie di ritratti di dame e cavalieri di Malta di Penne (XVI-XVIII secolo). Del percorso di visita fa parte la cripta del duomo con volta affrescata del XIV-XV secolo.
  • 42.4603213.923083 Chiesa di Santa Croce (Già di Sant'Erasmo). Ha facciata con i simboli della Passione installati a opera dei passionisti nell'Ottocento.
  • 42.4599613.922674 Chiesa di Santa Chiara. Sorta nel 1600 a lato della primitiva chiesa di Santo Spirito, ha pianta a croce greca. Completamente rinnovata nel 1702 mostra nella cupola un affresco del pennese Domiziano Vallarola. Il convento delle Clarisse fu interamente inglobato dall'Ospedale Civile "San Massimo" nel 1912.
  • 42.4600213.92325 Chiesa di San Ciro. Edificata nella seconda metà del Settecento fu restaurata nel 1843 dal sacerdote Quintangeli. Passata alle monache della Sacra Famiglia nei primi anni del Novecento.
  • Collegiata di San Giovanni Evangelista. Documentata fin dal 1324, il portale principale è del 1604, quello laterale del 1594. Il campanile rinascimentale è in stile lombardo.
  • Chiesa di Sant'Antonio di Padova. È la cappella gentilizia della famiglia Aliprandi del 1648. Ha portale in pietra a punta di diamante.
  • 42.4583513.927066 Chiesa di San Domenico. La facciata ha un portale del 1667 e una Madonna con Bambino in pietra del 1400. L'interno è in stile barocco con coro in noce del XVII secolo ed organo settecentesco. Negli altari laterali mostra alcune tele dei fratelli Ragazzini e resti di affreschi giotteschi. Alla chiesa è annesso il seicentesco Cappellone del Rosario con fastoso soffitto. Il chiostro è stato edificato nel 1330. Sopra al portale di accesso c'è statua di San Biagio di Matteo De Capro. Ospita un lapidario civico.
  • 42.4575313.928057 Chiesa della SS. Annunziata. La chiesa ha origini romaniche, mentre l'interno è barocco. Di grande rilievo è la facciata, del 1801, definita una delle pagine più belle del barocco abruzzese. Campanile a vela dell'ingegnere F. Dottorelli.
  • Chiesa di San Giovanni Battista. È un tempio dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, a pianta centrale. La facciata è del 1701. Conserva stucchi del Piazzola. Nell'ex attiguo Convento ebbero sede le Dame di Malta.
  • 42.4555913.928148 Chiesa di Sant'Agostino. La chiesa ospita il trecentesco affresco della Crocifissione. Il campanile, eretto nel Quattrocento in stile atriano, presenta una pregevole decorazione policroma in maiolica. Attiguo alla chiesa è l'Oratorio della Madonna della Cintura.
  • 42.4513613.920089 Chiesa di Santa Maria del Carmine (Madonna del Carmine). La facciata è stata realizzata dal pennese Aniello Francia. Vi è annesso il convento dei Carmelitani, adibito sino al 1979 a carcere mandamentale.
  • Convento di Santa Maria in Colleromano. Nato come roccaforte cistercense nel 1197, il convento sorge sul Colle Romano. Di notevole interesse sono il portale in pietra, la pinacoteca e la biblioteca, dotata di preziosi codici.
  • Convento della Natività di Maria Santissima. Il complesso monastico dei Frati Cappuccini è situato sul Colle Cappuccio, appena fuori il centro abitato di Penne. La chiesa possiede tabernacolo, altare maggiore e altri ornati lignei di pregevole fattura.
  • Porta San Francesco. Ricostruita nel 1780 su disegno dell’architetto Di Sio, ospita sul frontone la statua a mezzo busto di San Massimo, patrono della città. Costituisce assieme agli edifici circostanti l'ingresso monumentale al borgo.
  • Porta da Capo (Porta di Santa Croce o Porta Teramo). L'arco ogivale in pietra contenuto nella corte è medioevale. Sulla sua destra si conserva una pietra datata 1523.
  • Porta della Ringa. È l'antica porta dell'Arengo, rifatta nel 1832 dal Barone Diego Aliprandi.
  • Porta dei Conci (Porta dei Ferrari o Portella). Ha un arco ogivale in pietra del XIV secolo.
  • 42.4598613.9237410 Palazzo De Dura. Mostra una facciata rinascimentale in mattoni a vista.
  • 42.4599813.9238511 Palazzo Scorpione. Fu dimora di Margarita d'Austria, Duchessa di Penne. Il cortile è in stile rinascimentale in mattoni, con colonne e capitelli cubici
  • 42.4594513.9263212 Palazzo Stefanucci. Sede degli Stefanucci originari di Firenze, poi abitato dai De Torres, ha facciata e portale del XVII secolo. Nell'Ottocento un'ala fu abitata dai Dottorelli.
  • 42.4590513.9262313 Palazzo del giustiziere. Nel 1400 fu sede del giustiziere dell'Abruzzo Ultra. L'edificio rinascimentale ha una facciata in cotto pregevole. Il marcapiano è l'elemento di rapporto con il coronamento merlato, oggi modificato da una successiva copertura.
  • Palazzo Aliprandi, via dei Martiri Pennesi. L'imponente edificio del secolo XVII ha portale in pietra su via dei Martiri Pennesi datato 1773 di De Cicco.
  • Palazzo di Teseo Castiglione. È il risultato della ristrutturazione di un edificio medioevale su disegno dell'architetto Di Sio del 1766. La facciata barocca ha due ordini di logge e orologio in maiolica del 1770 di Antonio Papa.
  • Cortiletto medioevale, vicolo delle Rimesse. Esempio di architettura locale, ha il cortile edificato su due ordini di colonne con capitelli cubici.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • 42.44622613.9067051 Attività sportive ed escursioni (Lago di Penne). Il vicino Lago di Penne offre la possibilità di praticare atticità sportive nonché di dedicarsi a escursioni attorno alle sue rive e nei suoi boschi con i sentieri attrezzati.


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 42.4559213.930051 Bar Pizzeria San Francesco, Largo S. Francesco, 21, +39 085 8210122.
  • 42.44469513.9113712 Antica Trattoria Del Lago (a Colle Formica), +39 085 8270132. Sul lago di Penne
  • 42.43362813.9202153 Ristorante Il Parco, Contrada Sant'Antonio, 8, +39 085 827 9490.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • Lapiss (Ostello della Gioventù), Contrada Collalto, 40, +39 085 8279489.

Prezzi medi[modifica]

Bed and Breakfast[modifica]

Agriturismi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 42.45743613.9266854 Poste italiane, via Aldo Moro 110, +39 085 8216531, fax: +39 085 8210961.



Nei dintorni[modifica]

Informazioni utili[modifica]


Altri progetti

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