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Herat
Panorama della città di Herat con i quattro minareti superstiti della scuola coranica sullo sfondo
Stato
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Posizione
Mappa dell'Afghanistan
Mappa dell'Afghanistan
Herat

Herat (Dari: هرات) è una città dell'Afghanistan nord-occidentale ai confini con l'Iran.

Avviso di viaggio! ATTENZIONE: Viaggiare in Afghanistan, compresa Herat, è estremamente pericoloso. Vedi l'articolo sull'Afghanistan. Prima di intraprendere il viaggio contattare l'Unità di Crisi della Farnesina-Ministero degli Esteri.
Avvisi turistici governativi
(Ultimo aggiornamento: settembre 2021)

Da sapere[modifica]

Cenni storici[modifica]

Menzionata nell'Avesta, la città fu conquistata da Ciro il Grande (590-529 a.C.). Nel 330 a.C. cadde nelle mani di Alessandro Magno che la ribattezzò con il nome di Alessandria Aria. Alla morte del condottiero fu assegnata al diadoco Seleuco I Nicatore per passare quindi nelle mani dei Parti, restauratori dell'impero achemenide e quindi nelle mani dei Sassanidi. Gli Arabi la conquistarono nel 641 d.C. Dopo l'anno 1000 si avvicendarono vari conquistatori di razza turca, da Mahmoud di Ghazni (969-1030), ai Selgiuchidi e ai Ghoridi di origine tagica. Fu quindi la volta dei Mongoli. Gengis Khan la distrusse nel 1221 e Tamerlano nel 1381. Sotto i Timuridi la città prosperò e divenne capitale del Khorassan per volontà di Scià Rukh Mirza (1377-1447), quarto figlio di Tamerlano. Fu sotto il suo regno che la città si abbellì di splendidi monumenti di cui nulla è rimasto. A questo periodo di prosperità posero fine gli Uzbechi che la presero nel 1507. A questi si sostituirono i Safavidi (1510-1718), dinastia di origine persiana. Nel 1750 Herat entrò a far parte dell'impero afghano. Nel secolo successivo fu contesa a lungo tra Persiani e Afghani. Subì gravi danni durante l'occupazione sovietica. Nel 1995 fu presa dai Talebani e rimase nelle loro mani fino all'intervento americano del 12 novembre 2001. Nell'agosto 2021 i Talebani conquistarono nuovamente Herat e da allora la città vive in un clima di terrore come del resto tutto l'Afghanistan; i Talebani setacciano casa dopo casa alla ricerca di nascondigli di militanti dell'ISIS-K che, se scovati, vengono uccisi sul colpo.

Come orientarsi[modifica]


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Aeroporto di Herat
  • 34.21005662.2279441 Aeroporto internazionale di Herat (IATA: HEA). Al 2023 vi operavano le due compagnie seguenti:

In auto[modifica]

L'unica strada che garantisce un minimo di sicurezza è quella per Mashhad (373 km), attraverso il valico di frontiera irano-afghano di 34.66666761.0666672 Islam Qala ma non è del tutto scontato.

La strada per Kabul (1.061 km) che passa per Kandahar (573 km), sebbene rimodernata di recente e bonificata dalle numerose mine poste lungo il suo percorso al tempo dei Talebani, è ancora estremamente pericolosa per il rischio di agguati e rapimenti.

La strada alternativa per Kabul (1.113 km) che passa per Mazar-e Sharif (780 km) è anch'essa oltremodo pericolosa e in condizioni peggiori.

La pista sempre per Kabul che passa per il massiccio centrale dell'Hindukush è da sempre in pessime condizioni e per percorrerla tutta occorrono giorni, dai tre ai sei, oltre a un robusto fuoristrada e adeguate scorte di benzina. Per contro il pericolo di aggressioni è inferiore alle due precedenti ma le condizioni di sicurezza rimangono precarie per la presenza in molti suoi tratti di campi minati che attendono ancora di essere bonificati.

In treno[modifica]

È in corso la costruzione di una linea ferrata che collegherà Herat a Mashhad (Iran) passando per il posto di frontiera di Khaf.

In autobus[modifica]

Un servizio di autobus è disponibile da Mashhad. Gli autobus dovrebbero partire dalla città iraniana alle 07:00 ma gli orari sono alquanto aleatori. L'arrivo al valico di frontiera di Islam Qala è previsto intorno a mezzogiorno e a Herat un po' dopo le 15:00. Le procedure di frontiera non sono così complicate come ci si aspetterebbe.

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Moschea del venerdì
  • 34.34305662.1958331 Moschea del Venerdì. Il maggiore monumento cittadino si staglia nella piazza centrale di Herat. La moschea fu eretta, secondo tradizione, da un rappresentante della dinastia dei Ghoridi nel XIII secolo. Fu ricostruita sul finire del XIV secolo e a quel tempo risalgono anche le magnifiche decorazioni in ceramica smaltata in diverse sfumature di blu che la rivestono completamente. Quattro portali ad arco (iwan) danno accesso al cortile. Il monumentale portale principale è fiancheggiato da due alti minareti. Grande moschea di Herat su Wikipedia Grande moschea di Herat (Q1291612) su Wikidata
Cittadella di Herat
  • 34.34583362.1886112 Cittadella (Arg). La cittadella di Herat le cui mura sono rinforzate da caratteristiche torri circolari, fu eretta tra il IX e il X e nei secoli successivi fu ricostruita e restaurata più volte. La tradizione vuole che la prima cittadella di Herat sia stata costruita per volere di Alessandro Magno. La Cittadella, giunta a noi nella sua forma timuride, si trova in cima un monticello al margine settentrionale della Città Vecchia (Shahr-e Kuhna). Si deve all'UNESCO il suo restauro tra il 1976 e il 1979. È composto da due recinti murati. La parte più vecchia ed interna ad est è stata parzialmente analizzata dagli archeologi e ha rivelato interessanti strutture architettoniche. Ha una pianta rettangolare di circa diciotto per quarantadue metri, ed è protetto con tredici torri semicircolari, tra cui due che fiancheggiano una porta a ovest. È nota anche come la "Cittadella superiore," a causa della sua posizione elevata, ed è costruita in mattoni cotti. La "Cittadella bassa", ha pareti più basse, sempre di mattoni cotti, e comprende strutture militari d'epoca Timurid. La torre Malik sulla parete occidentale conserva frammenti della sua decorazione d'età Timurid con piastrelle smaltate ed iscrizioni in cufico. Un Museo Etnografico, il Museo Militare, un museo dell'artigianato e un Museo Archeologico sono stati istituiti all'interno della Cittadella Inferiore dopo il restauro del 1970, mentre la Cittadella superiore è stata aperto ai visitatori come un Open Air Museum Archeologico, con la sezione settentrionale ricostruita nella forma di una residenza tradizionale afghana. Herat Citadel (Q10859317) su Wikidata
Mausoleo di Gowhar Shad
  • 34.35744462.185253 Mausoleo della Regina Gawarshad. Considerato un capolavoro di epoca timuride, il mausoleo fu fatto costruire dalla regina Gawarshad, per accogliere le spoglie del defunto marito, lo Scià Rukh Mirza (1377-1447). L'interno è come uno scrigno magnificamente decorato con mosaici di diversi colori dal giallo-oro al rosso. Gawhar Shad Mausoleum (Q85762853) su Wikidata
  • Musalla e madrassa di Gawarshad. A fianco del mausoleo, la regina Gawarshad fece costruire una scuola coranica (madrassa) e un musalla, ovvero un oratorio. Erano edifici notevoli fatti saltare in aria nel 1885 dall'esercito imperiale britannico che aveva occupato Herat per prevenire le mire espansionistiche della Russia zarista in questa regione dell'Afghanistan. Oggi non rimangono che i minareti in mattoni e per giunta decapitati.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Dopo la presa di Herat da parte dei Talebani nell'agosto 2021 nessuna banca ha ancora riaperto i battenti e in tutta la città c'è solo un bancomat disponibile.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

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