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Bonefro
Bonefro - Il convento di Santa Maria delle Grazie
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Bonefro
Sito istituzionale

Bonefro è una città del Molise.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Sull'Appennino molisano del Molise centrale il suo territorio spazia dai 383 m del torrente Tona agli 889 m del Cerro del Ruccolo, in vista delle isole Tremiti che spuntano dal mare Adriatico. Dista 20 km da Larino, 39 da Campobasso, 41 da Termoli, 27 da Guardialfiera, 53 da San Severo.

Cenni storici[modifica]

I primi abitanti risalgono al periodo longobardo (fine IX - inizio X secolo) anche se sono stati trovati resti appartenenti ad epoche precedenti. Tuttavia la prima base certa della sua esistenza si trova in un documento scritto nel 1049, con la denominazione di Binifri (dal latino Vinifer) ovvero terra dove si produce vino.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Bonefro

Nel contesto urbanistico ed artistico dell'abitato assumono rilevante importanza il Castello longobardo costruito intorno alla metà del decimo secolo dopo Cristo e la chiesa di Santa Maria delle Rose edificata nel periodo romanico (secoli XII-XIII) e ristrutturata da mons. Tria nel 1731. Entrambi gli edifici sorgono sulla parte alta di uno sperone roccioso all'entrata del borgo antico, comunemente detto "Terra Vecchia". Qui sono conservate quattro porte, vestigia del periodo feudale: Porta Molino, Porta Piè la Terra, Porta Fontana e Porta Nuova e tre vico Gaifo risalente al periodo longobardo. Grande importanza assumono il convento di Santa Maria delle Grazie (1716), e la cappella di San Nicola insieme alle due fontane principali del paese che prendono il nome rispettivamente di Fontana dei Ciechi, costruita in stile settecentesco nel 1816, e la Fontana della Terra nel 1771.

Quartieri[modifica]

Oltre al nucleo più antico, la "Terra Vecchia", l'abitato si è estendeva verso l'esterno attraverso le porte "Porta Fontana", "Molino" e "Piè la Terra" e nel corso dei secoli il paese si è sviluppato nei luoghi detti "Il Piano", "Il Monte" e "Le Lame". Nel 1700 la parte vecchia e la parte nuova del paese furono unite dalla "Piazza" ricavata nell'area del piano. Con la costruzione del Monastero nel 1716, Bonefro raggiunge la sua struttura base definitiva.

Il suo territorio comunale comprende anche la piccola frazione di San Vito che annovera circa 65 abitanti.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada Adriatica A14, uscire a Termoli, seguire la direzione Campobasso prendendo la SS 87 e la SS 647, svoltare sulla SP 159 e seguire le indicazioni per Bonefro.
  • Da Termoli prendere la SS 16, continuare sulla SS 87, proseguire sulla SS 647 in direzione di Campobasso, svoltare sulla SP 159 e seguire le indicazioni per Bonefro.
  • Da Campobasso prendere la SS 87, attraversare Taverna del Tratturo, continuare sulla SS 212, proseguire sulla SP 146 e poi svoltare sulla SP 166 seguendo indicazioni per Bonefro.

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria di Bonefro-S.Croce (situata nel comune di Bonefro).

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • Chiesa di Santa Maria delle Rose. Si ritiene che la prima fondazione della chiesa sia stat in epoca romanica; tuttavia i numerosi rifacimenti ne hanno profondamente mutato la fisionomia. Edificata nel centro storico di fianco al castello era collegata a quest'ultimo da un passaggio coperto, demolito a fine Ottocento.
    A pianta quadrata, ha un interno barocco risalente all'ultimo rifacimento; anche l'altare è settecentesco. L'organo e la statua della Madonna delle Grazie sono opere in legno; la facciata è una ricostruzione del 1853.
  • Chiesa di San Nicola. È menzionata in documenti del primo Seicento, ma non se ne conosce l'epoca di fondazione. Nata come chiesa di campagna fuori dalle mura, a navata unica, fu ampliata nel 1678 con l'aggiunta delle navate laterali. Demolita e ricostruita nel Settecento ha mutato radicalmente il suo aspetto. L'interno conta quattro altari.
  • Castello (Palazzo baronale). Di origine longobarda, l'edificio venne successivamente ampliato e ricostruito durante il periodo normanno e quello aragonese, fino a raggiungere nel Quattrocento l'aspetto che mostra ancora oggi, di impronta marcatamente argonese. Conserva tre torri parzialmente cilindriche terminanti a scarpata ed una quarta tutta cilindrica. Di una quinta torre di forma ottagonale, sul tipo di Castel del Monte, non rimane traccia poiché crollò nel 1888; se ne conservano disegni e una rara fotografia.
    Il castello nel 1910 fu venduto frazionato; gli interventi effettuati lo hanno omogeneizzato al contesto edilizio urbano per cui la sua struttura risulta di difficile percezione.
  • Porte. Sono arrivate fino a noi le quattro porte che si aprivano nella cortina medievale delle fortificazioni: Porta Molino, Porta Piè la Terra, Porta Fontana e Porta Nuova. Le prime tre sono di grande antichità; l'ultima è più recente, la sua costruzione avvenne quando l'abitato cominciò ad espandersi.
    Gli interventi effettuati a più riprese sulle porte ne hanno mutato l'aspetto, tanto da renderle poco distinguibili nel conglomerato edilizio.
  • Palazzi. Il paese conta alcuni palazzi signorili, fra i quali sono notevoli il Palazzo Mozzi ed il Palazzo Maucieri.
    Il palazzo Mozzi fu adibito nel tempo anche a scuola, Municipio, Pretura.
    Il Palazzo Maucieri fu edificato nei primi decenni del Novecento con iniziale destinazione ad ospedale, mutata poi in asilo. Ha una architettura tipica del piccolo palazzo.
Fontana della Terra
  • Fontane. Le fontane, che anticamente servivano per l'approvvigionamento idrico della popolazione, si incontrano in vari punti dell'abitato oltre che nei pressi delle porte, dove costituivano un punto fisso di sosta e di ristoro soprattutto al ritorno con gli animali dai lavori dei campi.
    La Fontana della Terra fu costruita nel 1771 ed è diventata l'emblema del paese. È costruita in pietra da taglio e presenta sei fornici ad archi lobati con paraste che reggono una marcata trabeazione che a sua volta regge un elaborato frontone con fregi e pinnacoli. :L'opera fu restaurata nel 1816. È detta anche Fontana della Salute.
    La Fontana dei Ciechi è un'altra fontana di un certo interesse, costruita nell'Ottocento in un unico blocco con quattro paraste e fregi e pinnacoli decorativi sulla trabeazione. Fra le altre numerose fontane si può poi citare la Fontana del Ciciliano del 1816.
  • Convento di Santa Maria delle Grazie. Sorgeva anticamente fra la Fontana della Terra e la Fontana dei Ciechi, dove fu edificato nel Cinquecento.. Andato in rovina nel 1702. Utilizzando il materiale delle rovine venne riedificato nel 1716 nel sito attuale, sulla sommità che domina il centro antico. Il complesso comprendeva anche la chiesa di San Francesco. Dismesso nel 1809 come sede conventuale, fu utilizzato come caserma, carcere, scuola, fino a divenire oggi sede del Museo Etnografico, centro di eventi culturali, e ostello al piano superiore. Nel 1989 fu consolidata l'annessa chiesa di San Francesco.
  • Museo etnografico. Sistemato nel Convento di Santa Maria delle Grazie, il museo raccoglie oltre 2000 oggetti che riguardano le attività lavorative locali e i vari aspetti della vita.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Nel suo territorio si produce un ottimo olio di oliva; Bonefro fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'olio.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 41.70500214.9365311 Pizzeria Pub 17, Piazza Municipio, 96, +39 0874 732777.
  • 41.70769114.9251432 Masseria Gli Antichi Sapori, Contrada Giannaleola, +39 348 868 9637.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 41.70346214.9349062 Poste italiane, Via XX Settembre, 16, +39 0874 732127.


Nei dintorni[modifica]

  • Larino — Città con un notevole passato, vanta un bel Borgo medievale; la sua cattedrale è fra i migliori monumenti del Molise. Dopo Termoli è il centro d'attrazione più importante della Costa molisana.
  • Guardialfiera — Sorge a poca distanza dal lago omonimo, nato a seguito della creazione di una diga che ha prodotto così lo specchio d'acqua, completamente in territorio molisano, più grande della regione.
  • Campobasso — La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.


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