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Monteprandone
Panorama di Monteprandone
Stato
Regione
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Monteprandone
Sito istituzionale

Monteprandone è una città del Piceno nelle Marche.

Da sapere[modifica]

Il paese si trova a cinque minuti dalle dorate spiagge adriatiche di San Benedetto del Tronto e gode di un incantevole panorama che abbraccia il mare Adriatico, i monti Sibillini ed il Gran Sasso. Talora verso sud si nota il profilo della Majella sopra le colline della valle del Tronto che scendono verso il mare. È paese nativo del francescano San Giacomo della Marca (1393 – 1476), del pittore Carlo Allegretti (1555 – 1622) e del Vescovo Monsignor Eugenio Massi (1875 – 1944). Monteprandone è molto visitata perché ospita il Santuario di San Giacomo della Marca.


La leggenda vuole che il castello sia stato eretto nel IX secolo da un cavaliere franco a seguito di Carlo Magno. Il suo nome sarebbe stato Brandone o Prandone, da cui il nome del castello e del paese.

Cenni geografici[modifica]

Centro del subappennino marchigiano, posto nell'immediato entroterra di San Benedetto del Tronto, a soli 5 km dal mare Adriatico, sulla cresta di una breve dorsale che divide la valle del torrente Ragnola (a nord) da quella del fiume Tronto (a sud).

Cenni storici[modifica]

Il primo documento storico riguardante Monteprandone risale al 1039 quando un certo Longino insieme a un tale Guido Massaro fecero dono del borgo e della chiesa di San Nicola di Bari al Monastero di Santa Maria di Farfa nella Sabina, che lo tenne fino al 1292 quando, spontaneamente, la popolazione per motivi di sicurezza decise di passare sotto la protezione di Ascoli. Il legame con Ascoli si fece ancora più saldo grazie a papa Giovanni XXII che con la bolla del 13 maggio 1323 concesse in feudo perpetuo ad Ascoli "per la fedeltà e i servizi resi e in ritorsione alla ribelle Fermo".

Tra il XIV e il XV secolo vennero annessi altri tre colli: Montetinello, Monterone e Monticelli, arrivando così ai cinque colli che vediamo oggi rappresentati nello stemma comunale.

Nel 1935 un decreto regio annette, dopo molti tentativi avvenuti negli anni precedenti, la frazione Porto D'Ascoli, staccandola dal comune di Monteprandone, per motivi di convenienza territoriale in quanto San Benedetto del Tronto è in piena espansione e necessita di spazio, e su richiesta dei cittadini stessi.

Panoramica


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Monteprandone
Centobuchi: frazione di Monteprandone


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Pescara, Ancona e Roma.

In treno[modifica]

La località è servita dalla fermata ferroviaria "Monteprandone", posta lungo la ferrovia Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto.

In autobus[modifica]

Da San Benedetto del Tronto ci sono autobus che portano a Monteprandone.

Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

Il trasporto pubblico suburbano a Monteprandone è gestito con autocorse svolte dalla società START.


Cosa vedere[modifica]

Chiesa di San Nicolò (o San Nicola)
Santuario Santa Maria delle Grazie
  • Cinta muraria. Risalente ai secoli XIV-XV e ancora intatta.
  • Chiesa di San Nicola di Bari (Chiesa di San Niccolò). Di origine molto antica, in quanto nell'attuale territorio di Monteprandone esisteva già ai primi secoli dell'era cristiana la pieve di San Donato, testimonianza della presenza viva di una comunità cristiana delle origini, collegata con la vicina Truentum (oggi Martinsicuro). Nell'alto Medioevo, questo territorio con i suoi castelli di Sculcula e di Monte Cretaccio e le sue chiese fu sottoposto al vescovo di Fermo e all'abbazia di Farfa. L'attuale chiesa parrocchiale, nata "ab immemorabili" dall'antico monastero farfense di San Leonardo, fu elevata a Collegiata nel 1507. Ristrutturata fra il 1639 e il 1658, fu completamente rifatta nei primi anni dell'Ottocento in stile neoclassico su disegno dell'architetto Pietro Maggi e fu riconsacrata da monsignor Bufarini nel 1858. Al suo interno si conserva un crocifisso ligneo trecentesco e un organo a canne realizzato su disegno del perugino Angelo Morettini nel 1839. Si tratta di uno dei primi organi moderni racchiuso in una cassa di risonanza in legno ad uno scomparto. I Morettini furono una famiglia di costruttori d'organo la cui attività ha poi attraversato tutto il XIX secolo.
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Si trova ad 1,5 km dal centro abitato). Fa parte del complesso del convento francescano che fu eretto nel 1449 proprio grazie a San Giacomo della Marca, il più illustre cittadino figlio di questa terra, le cui spoglie sono conservate in questa chiesa. Vi è un trittico del XIV secolo e poi opere di Vincenzo Pagani e Cola d'Amatrice. Da segnalare anche il chiostro cinquecentesco del convento (detto anche convento di San Giacomo). All'interno, la cappella di Santa Maria delle Grazie ospita una preziosa e venerata immagine della Madonna in terracotta del XV sec., donata a San Giacomo dal cardinale Francesco della Rovere. Da non perdere la visita al bellissimo chiostro del XVI sec., decorato con affreschi raffiguranti la vita del Santo. In una sala del chiostro si trova il Museo di San Giacomo. Per antica tradizione, San Giacomo della Marca è invocato come protettore dei bambini. Il Santuario è meta di pellegrinaggi dall'Italia e dall'Europa. Il Santuario di San Giacomo della Marca, visitato ogni anno da oltre molti pellegrini. Si trova al centro di un quadrato sacro che racchiude quattro tra i più celebri santuari d'Europa: Loreto, Monteprandone, San Gabriele, San Giovanni Rotondo.
  • Museo dei codici. Della biblioteca istituita da San Giacomo della Marca, arricchitasi anche dopo la sua morte fino a raggiungere più di 700 pezzi, oggi rimane solo una minima parte. Ma la presenza di un codice del IX-X secolo e di 54 codici del XIV-XV secolo è sufficiente per parlare di un autentico tesoro di inestimabile valore artistico e culturale, tornato al suo splendore dopo il restauro curato fino al 2012 dall'Opificio delle Pietre dure di Firenze. I manoscritti sono conservati in teche predisposte per proteggerli dagli effetti delle variazioni di illuminazione e di temperatura. Sono una parte della cosiddetta Libreria di San Giacomo, raccolta nel '400 dal Santo per favorire l'istruzione di confratelli e studiosi. Sermoni, Laudi, opere di storia e di letteratura, manoscritti risalenti al XIV e al XV secolo e in un caso addirittura al IX secolo. Si tratta di 60 volumi ed è possibile visionare anche una lettera di San Giacomo a San Giovanni da Capestrano, datata Roma 14 dicembre 1455. Su alcuni codici si legge ancora la dichiarazione con cui San Giacomo rendeva nota la persona che glieli aveva regalati o venduti, il costo ed il luogo di destinazione, che al tempo era il Convento di Santa Maria delle Grazie di Monteprandone.


Eventi e feste[modifica]

  • Sagra delle olive fritte all'ascolana e dello spezzatino di muflone. Si tiene i primi di agosto.
  • San Giacomo (Festa patronale). Si festeggia il 28 novembre.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]



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