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Meknes
مكناس, Miknās
Stemma
Meknes - Stemma
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Mappa del Marocco
Mappa del Marocco
Meknes

Meknès (مكناس, Miknās) è una città del Medio Atlante.

Da sapere[modifica]

Meno visitata tra le città imperiali, Meknes garantisce soggiorni più genuini e tranquilli, sicuramente senza il fracasso dei saltimbanchi di Marrakesh.

È molto vicina a Fez che pare preferita dai turisti.

Cenni geografici[modifica]

Meknes si trova a circa 500 metri sul livello del mare, sull'altopiano di Saïs, tra la catena montuosa del Medio Atlante a sud e le ultime propaggini del Rif a nord.

La città è attraversata dall'uadi Boufekrane, che separa la medina dalla città nuova, conosciuta come "Hamria").

Quando andare[modifica]

Il miglior periodo per una visita è costituito dalle stagioni intermedie, primavera e autunno.

Meknes è caratterizzata da un clima mediterraneo con influenze continentali causate dalla notevole distanza della città dal mare. Le escursioni termiche annuali oscillano da una media estiva di 30º C a una media invernale di 7º C.

Il record del freddo è stato di −10 ° C. ed è stato registrato il 27 gennaio 2005.

Le piogge sono abbondanti nel periodo ottobre-marzo e ammontano in tutto a circa circa 576 mm.

Cenni storici[modifica]

Meknes fu fondata nel X secolo dalla tribù berbera dei Meknassi cui deve il nome. La città prosperò sotto gli Almohadi e Merenidi che innalzarono alcuni dei monumenti più antichi giunti fino ai nostri giorni.

Nel XVII secolo Moulay Ismail, della dinastia alawita fece di Meknès la sua capitale. Ismail dotò la città di possenti mura, lunghe 25 km e di un enorme reggia che però non fu mai completata. La morte di Ismail nel 1727 segnò la decadenza di Meknès. Il nuovo sovrani Maometto III preferì trasferirsi a Marrakesh. Il terremoto del 1755 che devastò Lisbona assestò anche un duro colpo a Meknès. Molti degli edifici furono delapitadi per ornare palazzi di altre città.

Nel 1912 i francesi stabilirono il proprio protettorato sulla maggior parte del Marocco e Meknes divenne il quartier generale dell'esercito di occupazione. Insieme ai militari erano anche civili che si stabilirono come agricoltori nelle fertili pianure circostanti. Dopo l'indipendenza le terre furono espropriate e concesse a famiglie indigene.

La medina di Meknes è stata classificata dal 1996 come patrimonio mondiale dell'UNESCO e da allora ha conosciuto varie operazioni di restauro. Nel 2007 si è proceduto anche al restauro e alla risistemazione fella famosa piazza Lahdim sulla quale si affaccia l'altrettanto famosa porta del Rinnegato (Bab Mansour).

Come orientarsi[modifica]

La valle dell'Oued Bou Fekrane il cui letto appare solitamente asciutto, divide la vecchia medina dalla ville nouvelle di epoca coloniale. I due quartieri sono collegati dal viale Moulay Ismail, il cui prolungamento, Avenue Hassan II costituisce l'arteria principale della ville nouvelle.

A sud della medina si trovano la tomba e la reggia incompleta di Moulay Ismail.

Le stazioni dei treni e degli autobus CTM si trovano nella ville nouvelle, così come la maggior parte degli alberghi più costosi.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

L'aeroporto più vicino è quello di Fès (Aeroporto di Fès-Saïss) dove è presente Ryanair con voli anche da scali italiani (Bergamo-Orio al Serio e Treviso).

Altri scali più distanti sono a Casablanca, Tangeri ma sono ugualmente ben collegati a Meknes da ferrovie e autostrade.

In auto[modifica]

Tracciato della A2
  • Autostrada A2. chiamata anche l'autostrada delle città imperiali perché attraversa Meknès e Fès, va da Rabat a Oujda, sul confine con l'Algeria.
    Rabat è 151 km più ad Ovest di Meknès mentre Oujda è 385 km (4h circa) più ad Est.
    Fes che si trova sullo stesso tracciato, dista 57 km (andando in direzione di Rabat).
    Autostrada A2 (Marocco) su Wikipedia autostrada A2 (Q2705725) su Wikidata

In treno[modifica]

Meknès ha due stazioni ferroviarie:

  • 33.896954-5.5319621 Stazione di Meknès-Centrale (Gare de Meknès-Ville). È la stazione più grande dove fermano i treni espresso operanti sulla rotta Casablanca-Fez.
    La stazione si trova nel quartiere della città nuova vicino al CTM, tra il boulevard de la Gare e il grand boulevard des F.A.R. (Forze armate reali).
    La stazione dispone di edicola, bar e emettitrice automatiche di biglietti del treno.
    Di fronte alla stazione c'è un posteggio dei taxi e pochi metri più avanti, sulla Avenue des F.A.R c'è una fermata degli autobus urbani.
    Stazione di Meknes-Ville su Wikipedia stazione di Meknes-Ville (Q681138) su Wikidata
  • 33.8999-5.545572 Stazione di Meknès-Amir Abdelkader (Gare de Meknès-Amir Abdelkader). Stazione di Meknes-Amir Abdelkader su Wikipedia stazione di Meknes-Amir Abdelkader (Q939024) su Wikidata

In autobus[modifica]

  • 33.890483-5.5759143 Stazione degli autobus intercity (Gare routière).

In città vi sono due capolinea di autobus. Quello più moderno è riservato alle autolinee CTM.


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

I trasporti pubblici sono costituiti esclusivamente da autobus, naturalmente molto affollati. Al 2021 era solo studio una linea di tram.

In taxi[modifica]

Come in tutte le città del Marocco, sono disponibili due tipi di taxi:

  • Taxi piccoli di colore celeste per spostamenti brevi entro i limiti urbani.
  • Taxi grandi anche per corse fuori dai limiti urbani.

I taxi piccoli costano meno ma i grandi possono trasportare più passeggeri contemporaneamente per cui possono risultare più convenienti.

Cosa vedere[modifica]

Bab el-Mansour
  • 33.892611-5.5646391 Bab el-Mansour. Chiamata anche la porta del Rinnegato, Bab el-Mansour o Bab Mansour, è la porta più imponente tra quelle che si aprono nelle mura che circondano la medina di Meknes. Si affaccia sulla famosa piazza Lahdim.
    La porta fu completata nel 1732 da Moulay Abdallah, figlio del sultano Moulay Ismaïl. Segna l'ingresso principale al palazzo imperiale di Moulay Ismaïl. La porta fu progettata da un cristiano convertito all'Islam, da cui il nome: La porta del rinnegato (Mansour). Le colonne in marmo che adornano i bastioni laterali sporgenti provengono dalle rovine di Volubilis.
    Bab Mansour (Q2877688) su Wikidata
  • 33.8906-5.563162 Mausoleo di Moulay Ismail. Il mausoleo venne eretto quando il sultano era ancora in vita, e tuttora è assidua la venerazione per Moulay Ismail il quale, benché fu un sultano assolutamente dispotico, viene ricordato per le sue conquiste, scacciò gli spagnoli da Larache e gli inglesi da Tangeri e fu un custode dell'islamismo più ortodosso, che formò le basi delle leggi della dinastia alawide.
    L'interno del mausoleo, al quale si accede attraversando due cortili, è decorato con ceramiche zellige e da stucchi elaborati, senza essere un'opera particolarmente fastosa, e solo i musulmani possono arrivare alla parte più interna del santuario ove si trova il sarcofago.
    Mausoleo di Moulay Ismail su Wikipedia Mausoleo di Moulay Ismail (Q3301845) su Wikidata
  • 33.89972-5.56753 Moschea Bab Berdaine. La Moschea di Bab Berdaine si trova nella vecchia medina di Meknes. Fu costruita da Khnata bent Bakkar, una delle mogli del re alawita Moulay Ismail vissuto nel XVIII secolo. Secondo gli storici la donna assolveva le funzioni di ministro degli affari esteri.
    Il crollo del minareto della moschea durante la grande preghiera del venerdì del 19 febbraio 2010, costò la vita a una quarantina di persone.
    Bab Berdieyinne Mosque (Q797526) su Wikidata
  • 33.89375-5.5665284 Museo Jamaï. Museo allestito nell'omonimo palazzo, fatto costruire nel 1882 da Mohamed ben Larbi Jamaï, Gran Visir del sultano Moulay Hassan I (1873-1894).
    Il palazzo divenne l'ospedale militare Louis nel 1912, poi fu trasformato in un museo dal 1920 con il nome di "Museo delle arti indigene", e poi ribattezzato "Museo Dar Jamaï".
    Dar Jamaï palace (Q3360852) su Wikidata
  • Moschea Grande.
  • 33.8907-5.56535 Madrasa Bou Inania. fondata dal sultano merinide Abu Inan Faris nel 1350. Lo stesso sultano fondò anche un'altra madrasa col medesimo nome nella città di Fès.
    Questa madrasa è considerata una dei più bei monumenti lasciati dai Merinidi. Le colonne e le porte presentano stupefacenti decorazioni, tra cui iscrizioni ornamentali.
    La madrasa è composta da una sala della preghiera (Ṣalāt), una stanza delle abluzioni (wuḍūʾ), aule e un grande patio.
    Madrasa Bou Inania (Meknès) su Wikipedia Madrasa Bou Inania (Q29661) su Wikidata
  • Mausoleo di Sidi ben Aïssa. la tomba del santo sufi Sidi ben Aïssa, vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo, oggi meta di pellegrinaggi. L'ingresso non è consentito ai non musulmani.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Nord[modifica]

Volubilis
  • 34.0666-5.55361 Volubilis (33 km) — Rovine dell'antica città romana inserita nella lista UNESCO dei patrimoni dell'umanità nel 1997.
  • 34.055556-5.5222222 Moulay Driss Zerhoun (a 5 km dalle rovine di Volubilis) — Villaggio dalle bianche case, tra i più graziosi del Marocco.

Sud[modifica]

  • 33.43801-5.2268543 Azrou — Crentro berbero, Azrou è situata tra i bei paesaggi montani dell'Alto Atlante ed è famosa per il suq del martedì dove sono esposti tappeti locali.
  • 33.5229-5.1094514 Ifrane (63 km) — Località di villeggiatura e centro di sport invernali a 1.700 m s.l.m. e tra foreste di cedri.



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