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Medellín
Panoramica della città
Stemma e Bandiera
Medellín - Stemma
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Medellín - Bandiera
Medellín - Bandiera
Appellativi
Stato
Regione
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa della Colombia
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Medellín
Sito istituzionale

Medellín è una città della Colombia, situata nella regione andina.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Medellín è ubicata al centro della valle Aburrá percorsa dal fiume Medellín e dai suoi affluenti. La valle ha una forma alquanto allungata con una lunghezza approssimativa di 60 chilometri e una larghezza massima di circa 10 km. La valle presenta diversi rilievi tra cui le colline Nutibara ed El Volador che si ergono nel bel mezzo della città. La sua altitudine varia dai 1.300 ai 2.800 m s.l.m.

Medellín sorge su un pianoro inclinato che scende gradualmente fino ai 1500 m. Le catene montuose che circondano la città presentano diverse vette oltre i 2.500 metri. La massima cima è Alto Padre Amaya che raggiunge i 3100 m s.l.m. seguita da Alto Patio Bonito (2750 m.), Alto Boquerón (2600 m.), Alto Venteadero (2500 m.) e Alto Las Cruces (2400 m.)

Quando andare[modifica]

La vicinanza alla linea equatoriale e le altitudini elevate fanno si che Medellín presenti un clima subtropicale monsonico di carattere temperato e umido. Il soprannome di "città dell'eterna primavera" deriva dalle scarse escursioni annuali rilevate. I periodi con meno precipitazioni piovose si riscontrano tra dicembre e febbraio e tra giugno e luglio e questi sono i migliori mesi per una visita. C'è da osservare che tra giugno e luglio le temperature risultano leggermente superiori alla media annuale e oscillano tra i 27° C e i 31° C di giorno, con un massimo assoluto registrato di 33,2° C.

I cieli sereni sono tuttavia una rarità Medellín e anche nei mesi più secchi le nuvole non mancano di fare capolino. Il tasso di insolazione è relativamente basso: una media 5 o 6 ore di sole al giorno.

Medellín conosce di rado venti di forte intensità grazie agli alti monti che la circondano e che costituiscono una barriera naturale contro fenomeni climatici violenti come El Niño e La Niña che influenzano il clima della non lontana costa del Pacifico. Il regime dei venti è più che altro determinato dagli alisei che soffiano sul mar dei Caraibi e si aprono un varco attraverso le valli andine.

Cenni storici[modifica]

Busto di Juan Antonio Mon y Velarde

In epoca precolombiana la valle di Aburrá era abitata da diverse tribù che vivevano di caccia e raccolta di frutti selvatici. Col tempo svilupparono tecniche di agricoltura rudimentale e impiantarono coltivazioni di mais, arachidi e fagioli. Conoscevano l'arte della tessitura e quella orafa.

I coloni spagnoli espropriarono le terre degli indigeni senza incontrare resistenza e divisero gli stessi in encomiendas ma questi soprusi ebbero come conseguenza la decimazione degli indigeni nel volgere di pochi anni.

Trovatasi a corto di mano d'opera la colonia spagnola non poté svilupparsi. Alcuni anni dopo fu costruita la prima chiesa in muratura dedicata alla Virgen de la Candelaria e da allora l'insediamento coloniale fu chiamato "Nuestra Señora de la Candelaria de Aná". 54 anni dopo la fondazione, la colonia contava a malapena 700 abitanti.

Dal censimento del 1786 risultò che l'abitato era composto di 242 case a un piano e di queste solo 29 avevano un balcone. Furono tuttavia intraprese opere pubbliche in materia di servizi igienico-sanitari e l'acqua corrente fu portata nelle case. Anche l'istruzione pubblica fu migliorata con l'apertura di nuove scuole e furono aperte nuove strade di comunicazione con Bogotà. Queste misure illuministiche portate avanti dal rappresentante della corona spagnola Juan Antonio Mon y Velarde, diedero impulso alla produzione agricola e all'industria estrattiva, oltre che ai commerci.

Il 21 agosto del 1813 Medellín fu elevata al rango di città e nel 1826 fu nominata capoluogo di Antioquia; contava in quell'anno 6050 abitanti.

Il decollo economico della città si verificò nella seconda metà del XIX secolo. Il primo ponte sul fiume Medellín fu realizzato nel 1846. Nel 1868 gli uffici della diocesi furono trasferiti da Santa Fe de Antioquia a Medellín e subito dopo fu intrapresa la costruzione della cattedrale metropolitana. Nel 1871 fu aperto il Banco de Antioquia seguito da altri istituti di credito, il Banco de Medellín nel 1881, il Banco Popular nel 1882 e il Banco del Comercio nel 1896.

Nel 1938 Medellín era passata dai 20.000 abitanti del 1870 a 140.000. La città si era affermata come un centro del commercio del caffè, del tabacco e di metalli preziosi. Annoverava anche diverse fonderie di metalli preziosi, concerie di tabacco e numerose fabbriche tessili che si avvalevano delle abbondanza d'acqua nella valle.

Alla seconda metà del XX secolo risale il rinnovamento urbano di Medellín affidato a una squadra di architetti colombiani e internazionali quali il tedesco Paul Lester Wiener (1895-1967), allievo di Le Corbusier e l'austriaco Federico Blodek (1905-2001) che progettò i grattacieli della Suramericana e del Banco de Colombia. Il piano urbanistico, che comportò fra l'altro la creazione dell'area industriale di Guayabal e del centro amministrativo "La Alpujarra", fu presto travolto dalla realtà di una popolazione che triplicò in 20 anni, passando dai 358.189 abitanti del 1951 a 1.071.252 nel 1973.

Folle di campesinos affluirono in città per lavorare nelle fabbriche. Non avendo accesso al credito, i newcomers intrapresero la costruzione di abitazioni provvisorie alle falde dei monti. Mentre i rilievi si ricoprivano di bidonville, il centro assunse un'aria newyorchese. Molti dei vecchi edifici furono demoliti per far posto a grattacieli dei quali il Centro Coltejer del 1972 è ancora il simbolo di Medellín.

Pablo Escobar nel 1977

La recessione fece la sua comparsa nel 1970. Gli alti tassi di disoccupazioni comportarono un aumento della criminalità. Fu allora che il contrabbando e il traffico di droga apparsero come una possibilità di sopravvivenza alle migliaia di persone che avevano perso il posto di lavoro.

Il cartello di Medellín è stato creato nel 1976 e aveva, fino alla metà degli anni '80, una penetrazione diretta in tutti i settori della società. Con l'approvazione delle misure che hanno permesso l'estradizione dei colombiani negli Stati Uniti, adottate dal presidente Belisario Betancur dopo l'omicidio del suo ministro della Giustizia, il cartello della droga si è organizzato per destabilizzare lo Stato. La città ha subito il pieno il peso della lotta tra il narcoterrorismo e il governo colombiano: tra il 1980 e il 1993 Medellín ha fatto il pieno di bande criminali e assassini assoldati. Le sue strade sono stato teatro di innumerevoli rapimenti e omicidi di giudici e politici.

La morte di Pablo Escobar nel 1993 segnò la fine del cosiddetto cartello di Medellín ma lasciò aperti i conflitti sociali nella regione. Guerriglieri e gruppi paramilitari continuarono il loro attivismo armato creando un profondo senso di insicurezza sociale dovuto all'afflusso di sfollati dalle campagne.

In seguito ai colloqui di pace con il governo colombiano nel biennio 2004-2006, parecchie organizzazioni paramilitari si smobilitarono ma almeno quattro risultavano ancora attive nel 2015. Tra queste ultime figuravano le Águilas Negras, Los Urabeños, Los Rastrojos o gruppo Los Paisas. Questi gruppi concentrano le loro operazioni in tutto il paese, cercando di controllare i flussi del contrabbando di droga verso la costa caraibica. Le rotte del narcotraffico si sono spostate da Medellín ai dipartimenti di Cordova e Sucre, dove la droga viene venduta a organizzazioni più grandi, in grado di esportarla in vari paesi del mondo.

La necessità di porre un termine alla violenza urbana ha portato il governo al varo di progetti finalizzati al miglioramento della qualità di vita a Medellín. Nei quartieri più depressi Sono stati creati parchi, campi sportivi e biblioteche. Anche i trasporti pubblici sono stati notevolmente incrementati con la realizzazione di progetti quali Metroplús e Tranvía30. Si è assistito anche a una proliferazione di eventi culturali e artistici.

Il palazzo a 6 piani Monaco dove risiedeva la famiglia di Pablo Escobar è stato fatto saltare in aria nel 2019, forse perché dava fastidio il fatto che le agenzie locali lo avessero ricompreso nei tour delle principali attrazioni cittadine. La tenuta Nápoles continua invece a funzionare come parco tematico.

Come orientarsi[modifica]

Quartieri[modifica]

Comuni di Medellin

Medellín è divisa in 16 comuni. Di questi i più interessanti per turisti di passaggio sono:

  • La Candelaria — Corrisponde al centro storico ma potrebbe essere un errore selezionarla per il proprio alloggio.
  • El Poblado — L'area a sud del centro dove risiedono le classi alte. Comprende la Zona Rosa e la Milla de Oro dove sono concentrati i locali notturni di tendenza. El Poblado è la zona giusta dove scegliersi l'alloggio.
  • Laureles-Estadio — La zona ad ovest del centro, preferita dalle classi abbienti. Presenta alcuni alberghi, centri commerciali e locali di ogni genere. Vi si trova la zona sportiva Atanasio Girardot, intorno allo stadio omonimo.
  • Aranjuez — Zona a nord del centro dove sono situati il Jardín Botánico, la città universitaria e musei di secondario interesse.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Aeroporto internazionale
  • 6.167222-75.4266671 Aeroporto Internacional José María Córdova (IATA: MDE). Le compagnie aeree che al 2020 operavano all'aeroporto erano:Combuses collegano lo scalo con il centro dove fanno capolinea sul retro dell'hotel Nutibara, vicino alla stazione della metropolitana Parque Barrio. Questa soluzione è la più economica ma anche quella che implica maggior dispendio di tempo a seconda del traffico. Aeroporto di Rionegro-José María Córdova su Wikipedia Aeroporto di Rionegro-José María Córdova (Q535161) su Wikidata
  • 6.219722-75.5902782 Olaya Herrera (IATA: EOH). Enrique Olaya Herrera Airport (Q1431257) su Wikidata

In autobus[modifica]

Terminal del Norte

Medellín ha due capolinea degli autobus interurbani gestiti dalla stessa compagnia e con un unico sito web. Entrambi i terminal hanno centri commerciali di medie dimensioni.

  • 6.27931-75.570723 Terminal del Norte (Stazione della metropolitana Caribe). Il più grande dei due. Vi fanno capolinea gli autobus provenienti da Cartagena, Santa Marta e Bogotá
  • 6.2166-75.58684 Terminal Sur, Carrera 65 & Calle 10 (vicino al terminal dell'aeroporto Olaya Herrera). Vi fanno capolinea gli autobus provenienti da Cali, Manizales, Pereira.


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

Cartina dei trasporti pubblici

La metropolitana comprende due linee:

  • Linea A (di colore blu) è lunga 25,8 km e va da nord a sud.
  • Linea B (di colore arancione) di appena 5,5 km

Medellín è stata la prima città al mondo a inserire nei trasporti pubblici una rete di teleferiche. Il sistema è detto Metrocable ed è composto da cinque linee.

Nel febbraio 2020 è stata annunciata la riattivazione della linea di tram.

In taxi[modifica]

Sono numerose le compagnie di taxi che coprono l'intera area metropolitana. Normalmente la corsa è prenotata con radiotaxi anche per motivi di sicurezza. I colectivos, ovvero i taxi condivisi che trasportano più passeggeri per volta è una tradizione a Medellín come in molte città del mondo e possono essere fermati solo per strada. Parecchie compagnie forniscono corse anche da Medellín ad altre città della Colombia.

Cosa vedere[modifica]

Architetture religiose[modifica]

  • 6.25398-75.563941 Cattedrale (Catedral metropolitana). Cattedrale di Medellín su Wikipedia cattedrale di Medellín (Q1050597) su Wikidata
  • 6.249722-75.5672222 Basílica de Nuestra Señora de la Candelaria. Basilica of Our Lady of Candelaria (Q5721929) su Wikidata

Musei[modifica]

  • 6.2525-75.5691673 Museo de Antioquia (Stazione metro più vicina Parque Berrío). Lun-ven 10:00-17:00, Sab-Dom 10:00-16:00. Collezioni di arte contemporanea tra cui molte opere di Fernando Botero. Museum of Antioquia (Q2377645) su Wikidata
  • Museo Universidad de Antioquia, Calle 67 N° 53-108 (Stazione metro più vicina Universidad), +57 4 219 5180. Ingresso gratuito. Collezioni di arti visive, scienze naturali, storia Universitaria, antropologiche. Queste ultime presentano il maggior interesse in quanto sono da reperti archeologici, soprattutto ceramica precolombiana, (quasi 20.000 oggetti). La sala interattiva Galileo è a disposizione del pubblico.
  • Casa Museo Fernando González, 11 Avenida Fernando Gonzàlez (Stazione metro più vicina Envigado), +57 4 276 1415. Lun-Dom 08:00-18:00, Sab Dom 09:00-17:00. Allestito nella casa dove visse lo scrittore di Medellín.
  • Museo Pedro Nel Gómez (Stazioni metropolitana più vicine Prado or Hospital), +57 4 233 2633. Ingresso gratuito. Lun-Sab 09:00-17:00, Dom 10:00-16:00.
  • Museo Interactivo EPM (Stazioni metropolitana più vicine Alpujarra o Cisneros), +57 4 380 6950. Mar-Ven 08:00-17:30, Sab Dom 11:00-17:30.
  • Museo Etnográfico Miguel Angel Builes (A 1  km dalla stazione metro Floresta), +57 4 421 6259. Vaste collezioni di oggetti di uso quotidiano realizzati da indigeni colombiani come tessuti,monili, ceramiche.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Centri commerciali[modifica]

  • Parque Comercial El Tesoro, Cra. 25A # 1A Sur - 45 / Loma El Tesoro con Transversal Superior, +57 4 3211010. Lun-Dom 09:00-23:00. Un grande centro commerciale insolitamente situato sul ripido pendio di un monte sopra un crepaccio in fondo al quale scorre un torrente. Comprende molti negozi di lusso, negozi di elettronica e ristoranti. Dispone di un centro informazioni dove i turisti possono ottenere qualsiasi informazione anche in inglese
  • centro comercial Oviedo, Av El Poblado Cr 43 A # 6 S 15, +57 4 311 6116.
  • Centro comercial San Diego, Calle 33 No 43 16 (All'incrocio dei viali Las Palmas, Avenida Oriental, Avenida San Diego e calle 33), +57 4 262 0105. Il primo centro commerciale inaugurato a Medellín e ancora di tendenza. Troverete buoni prezzi per articoli di prim'ordine.
  • Premium Plaza, Carrera 43 A 30 - 25, +57 34 448 70 71, . Lun-Dom 10:00-22:00. Premium Plaza copre una superficie di 115.000 m2, con 1.427 e ospita più di 350 negozi. Al suo interno stanno cinque sportelli bancari, sale cinematografiche con schermo 3D, campi da calcio, una palestra, un parco divertimenti, due aree riservate alla ristorazione e il più grande casinò di Medellín.
  • Monterrey (Centro comercial), Avenida 62 (Carrera 48) x Calle 10 (A due isolati dalla stazione metro Poblado). Il posto giusto dove acquistare articoli elettronica, pc, smartphone e accessori. C'è anche un cinema e un salone massaggi.
  • Centro comercial Santa Fe, Cra 43 A # 7 sur - 170 (Av El Poblado & Loma los Balsos, 300 mts south of Oviedo), +57 4 460 0737, . Lun-Dom 10:00-21:00. Inaugurato nel maggio 2010 si articola su cinque piani. (Q5761106) su Wikidata


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

Teatro metropolitano
  • 6.24298-75.57741 Teatro Metropolitano. Medellín Metropolitan Theatre (Q3133325) su Wikidata
  • 6.24746-75.55912 Teatro Pablo Tobón Uribe. Teatro Pablo Tobón Uribe (Q3516767) su Wikidata
Complesso sportivo Atanasio Girardot
  • 6.2568-75.5901723 Estadio Atanasio Girardot. Stadio Atanasio Girardot su Wikipedia stadio Atanasio Girardot (Q963264) su Wikidata

Locali notturni[modifica]

Il luogo per eccellenza della vita notturna di Medellín è la Zona Rosa di El Poblado, conosciuta anche come il "miglio d'oro" (milla de oro). Intorno al 6.209035-75.5679784 parco Lleras è accentrata la maggior parte dei locali, altri ancora si trovano intorno al perimetro del 6.210447-75.5710635 Parque del Poblado, poco distante.

In centro si è affermata la cosiddetta zona fucsia in contrapposizione alla zona rosa di El Poblado. I locali della zona fucsia stanno intorno al 6.249416-75.5619546 Parque del Periodista, sono meno sofisticati e frequentati da tribù urbane. Anche il 6.22765-75.5732927 barrio Colombia annovera locali rinomati.

L'altolocato quartiere Laureles-Estadio conta locali notturni molto piacevoli, per lo più disposti lungo l'6.239358-75.5873938 avenida 33 dove sta il centro commerciale Unicorno e frequentati dagli studenti della vicina Università Pontificia Bolivariana.

I residenti hanno l'abitudine, specialmente nei fine settimana di fermarsi in uno dei molti locali disposti lungo l'6.198881-75.5467489 avenida Las Palmas dove stanno le cascate omonime, ma bisogna avere un'auto.

Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

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