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Lijiang
Tetti nel vecchio centro della città di Lijiang
Stato
Regione
Altitudine
Abitanti
CAP
Posizione
Mappa della Cina
Mappa della Cina
Lijiang
Sito istituzionale

Lijiang (麗江) è una città nel nord-ovest della provincia cinese dello Yunnan.

Da sapere[modifica]

La gola del Balzo della Tigre vista dal sentiero basso

Nel 1998 il vecchio centro di Lijiang è stato dichiarato uno dei Patrimoni mondiali dell'umanità in Cina e da quella data i turisti vi piovono a frotte. Due anni prima Lijiang era stata colpita da un terremoto del 7° Grado della scala Mercalli e la ricostruzione fu condotta in un modo alquanto frettoloso


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Lijiang (città)


Come arrivare[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • Crescent Moon Inn, 54 Xingwen Lane, Qiyi Street, Dayan (Nella città vecchia), +86 888 8885880. Aperto nel 2007 il Crescent Moon Inn è composto da 15 stanze ricavate da una casa in legno a due piani.


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Un ponte su sentiero basso che percorre la gola del "Balzo della Tigre"
Le acque del fiume Yangtze (o Jīnshā) che fluiscono nella gola del "Balzo della Tigre"

Il Balzo della Tigre - Una delle più profonde gole del mondo, formata dal fiume Yangtze (o Jīnshā). Il canyon si trova 60 km circa a nord della città di Lijiang. Il fiume forma una serie di rapide in questo tratto compreso tra il Monte Yùlóng Shān" (letteralmente "Il Dragone di Giada" - 5,596 m) e il monte Haba Xueshan (5,396 m). Secondo la leggenda una tigre, per sfuggire ad un cacciatore, fece un balzo da una parete all'altra nel punto più stretto del canyon (25 m.). La zona è abitata da genti di etnia Naxi che vivono di cerealicoltura, oltre a fare da guida agli escursionisti che vi accorrono numerosi durante la stagione asciutta. Il fiume non è navigabile nel tratto in cui attraversa la gola e quattro turisti appassionati di rafting che per primi tentarono l'impresa nel 1980, sparirono nel nulla. Ebbe invece successo una spedizione che 6 anni più tardi percorse l'intero corso dello Yangtze partendo dalla sua sorgente situata in un lago del ghiacciaio Gelandandong. La zona fu aperta al turismo nel 1993 e inizialmente attrasse un pugno di audaci con il sacco a pelo. Oggi i pullman turistici fanno avanti e indietro dalla vicina città di Lijiang grazie all'apertura di nuove strade e al miglioramento di quelle esistenti. Fare escursioni a piedi nella gola è oggi possibile grazie a due sentieri provvisti di segnaletica e che vengono regolarmente curati anche se spesso si restringono al punto tale da far venire i brividi, soprattutto quello alto ma sono comunque usati dai Naxi per i loro spostamenti quotidiani. Il sentiero alto è più lungo dell'altro in basso di circa 22 km ma naturalmente è molto più panoramico sebbene più rischioso. Lungo i sentieri sono state sistemate delle pensioncine, poco più che punti di ristoro per gli amanti del trekking e sprovviste di riscaldamento. La strada che conduce alla gola dal villaggio di Qiaotou era fino a qualche anno fa una semplice mulattiera interrotta in più punti da cascate e macigni precipitati dall'alto. Oggi la strada è stata pavimentata. È lunga poco meno di 200 km e si snoda lungo il corso dello Yangtze. Sul sentiero alto è segnalata la rupe da dove, secondo la leggenda, la tigre spiccò il balzo. Sebbene la gola faccia parte del parco dei "Tre Fiumi Paralleli", dichiarato uno dei Patrimoni mondiali dell'umanità in Cina, anche qui il governo cinese ha varato progetti per la costruzione di dighe al fine di sfruttare l'enorme potenziale idroelettrico della regione. Questo progetto ha incontrato numerose obiezioni sia in Cina che all'estero e il governo di Pechino ha cercato di venire a patti con l'UNESCO. Intanto è già iniziata la costruzione di 12 dighe più a monte e fuori dall'area protetta. Si è inoltre dato avvio al trasferimento delle popolazioni locali in zone più a nord, nel Tibet per l'esattezza, dove il clima è ancora più aspro.



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